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Banda ultra larga: “Rischiamo di perdere i fondi Ue”

17 giugno 2020 | 13:37
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Banda ultra larga: “Rischiamo di perdere i fondi Ue”

Il Piemonte punta sulla banda ultra larga, ma c’è il rischio di perdere i finanziamenti europei a causa della burocrazia romana

Il Piemonte punta sulla banda ultra larga, ma c’è il rischio di perdere i finanziamenti europei a causa della burocrazia romana e, per questa ragione, chiede la gestione commissariale in capo alle Regioni.

Questa, in sintesi, la risposta dell’assessore all’Innovazione Matteo Marnati all’interrogazione di Alessandra Biletta (Fi) sullo stato dell’arte dell’infrastrutturazione della banda ultra larga in Piemonte e quali iniziative s’intendano adottare per la riduzione del divario digitale che colpisce in particolare le zone montane del territorio regionale.

«Da giugno 2019 abbiamo più volte sollecitato di acquisire un piano aggiornato da parte di Open Fiber – ha spiegato l’assessore – che ci potesse fornire un quadro esaustivo in merito alla pianificazione dell’opera per poter informare tutti i soggetti interessati mentre al ministro competente si è evidenziato il rischio di perdere i fondi comunitari a causa del mancato raggiungimento dei target di spesa previsti nel 2019. Abbiamo anche sollecitato il governo a farsi carico di un preciso e dettagliato cronoprogramma, a velocizzare l’assegnazione delle risorse e a posticipare la conclusione delle opere entro il 2023».

«Dai dati forniti da Infratel – società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico – risulta che sono 1.298 i progetti definitivi approvati in fibra ottica di cui 490 esecutivi, 1.157 quelli definitivi approvati in tecnologia wireless di cui 154 esecutivi. Risultano essere tre i cantieri che hanno superato il collaudo definitivo quelli di Bognanco (Vco), Carrù (Cn) e Serravalle Sesia (Vc)».

«L’amministrazione regionale è ben consapevole dei gravi ritardi sia nella progettazione che nella realizzazione dei lavori – ha spiegato l’assessore – e soprattutto che non possano essere in alcun modo giustificati né dal mancato rilascio delle autorizzazioni necessarie da parte degli Enti locali né dall’emergenza Covid-19».

Per questa ragione Marnati ha sottoscritto assieme con tutte le Regioni italiane un documento in cui si chiede “di velocizzare la posa dell’infrastruttura, non escludendo la gestione commissariale del piano nazionale”.

A seguire l’interrogazione di Daniele Valle (Pd) sul servizio Cup Unico in Piemonte circa la prenotazione delle visite per gli esami diagnostici e specialistici.

“Le province dove il Cup Unico è già operativo sono Torino, Novara, Biella, Cuneo e Vco – ha spiegato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – e le prossime aziende che avranno a disposizione il nuovo servizio saranno le Asl TO4, TO5, Vercelli mentre progressivamente saranno oggetto di pianificazione le restanti aziende sanitarie insieme alle strutture private accreditate”.

“I ritardi accumulati sono imputabili alla complessità dell’operazione – ha evidenziato l’assessore – e all’emergere di criticità da parte delle strutture sanitarie per quanto riguarda la standardizzazione dei percorsi previsti quali la gestione dei dati sensibili, la pulizia e normalizzazione delle agende, la modulistica per la validazione dei dati, la molteplicità dei soggetti titolari. Il call center attivo alla domenica rappresenta una miglioria rispetto all’appalto previsto senza costi aggiuntivi mentre l’app specifica per le prenotazioni on line è attiva”.

Nel corso delle interrogazioni e interpellanze è stata fornita risposta agli atti ispettivi dei consiglieri Domenico Rossi (Pd) sulla stipula dei protocolli d’intesa di cui alla legge regionale numero 8 del 19 giugno 2017 e  di Daniele Valle (Pd) sul servizio di logopedia per bambini sordi residenti nella Città di Torino.