Verzuolo, i parchi restano chiusi

20 maggio 2020 | 19:17
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Verzuolo, i parchi restano chiusi
Foto di repertorio

“Impossibile realizzare le misure di sicurezza imposte dal governo” commenta il sindaco GianCarlo Panero

Verzuolo. Nella mattina di lunedì 18 maggio 2020 si è riunito il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) di Verzuolo convocato dal Sindaco GianCarlo Panero. Obiettivo principale analizzare le nuove disposizioni di Governo e Regione Piemonte per la Fase 2.

In apertura il Sindaco GianCarlo Panero ha comunicato che restano 3 i verzuolesi positivi al Covid 19, di cui solo 2 residenti in città.

Prima questione affrontata la riapertura dei parchi pubblici. Nonostante l’Amministrazione comunale di Verzuolo comprenda l’importanza per la popolazione di poter accedere alle aree verdi, le norme imposte dal Governo (allegato n° 8 del DPCM 17/05/2020) e dalla Regione (punto n° 23 del decreto regionale n° 58 del 18/05/2020) rendono impossibile la riapertura.

Il Governo impone ai gestori (in questo caso il Comune) di “mettere a disposizione personale per la realizzazione delle funzioni di: a) manutenzione e controllo periodico; b) pulizia periodica degli arredi; c) supervisione degli spazi”. Non solo: sempre nell’allegato n° 8 il Governo impone di “eseguire la supervisione degli spazi, verificando in particolare che: a) i bambini e gli adolescenti siano accompagnati da adulti; b) tutte le persone che accedono siano dotate di mascherine se di età superiore ai 3 anni, e che non si determinino densità fisico tali da pregiudicare il rispetto delle prescrizioni sul distanziamento fisico (almeno un metro fra ogni diversa persona presente nell’area)”.

Verzuolo dispone, fortunatamente, di numerose aree verdi – commenta GianCarlo Panero, Sindaco di Verzuolo -: tuttavia predisporre tali misure per ciascuna di esse o anche solo una parte è organizzativamente, gestionalmente ed economicamente insostenibile. Nelle scorse ore mi sono confrontato con colleghi del Saluzzese ed il pensiero è lo stesso. Anche la Protezione Civile, in questo periodo di emergenza già impegnata su più fronti, ad esempio, questa settimana, con la consegna delle mascherine fornite dalla Regione, non puó garantire le attività di controllo. Attendiamo che il Governo e/o la Regione chiariscano la situazione o stanzino apposite risorse”.

Nell’attesa, peró, il C.O.C. ha deciso per lo “spacchettamento” delle panchine con l’aggiornamento dei cartelli informativi e la richiesta ai cittadini di essere responsabili, rispettando il distanziamento sociale, l’uso della mascherina e la non creazione degli assembramenti.

Anche la questione dehors resta in attesa di chiarimenti. “Siamo disponibili ad andare incontro alle attività commerciali – prosegue il Sindaco Panero -, ma occorre che la Regione preveda una deroga alle attuali norme in materia di sicurezza sanitaria e di costruzione delle strutture. Solo allora i Comuni potranno davvero favorire il commercio, concedendo, ad esempio, nuovi spazi senza il pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico”.

Il C.O.C. ha affrontato anche la questione mercato. Gli uffici stanno studiando la possibilità di mantenerlo nella “storica” posizione tra piazza Martiri della Libertà e vicolo Fucina, garantendo comunque controlli, perimetrazione ed entrata ed uscita differenziate. Si ricorda che il ritorno al mercato “normale” (alimentari ed extralimentari) è entrato in vigore oggi, 20 maggio: di conseguenza il mercato del 26 maggio 2020 sarà gestito con le nuove norme.

Sulla riapertura al pubblico del Municipio è in corso da parte del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione la redazione del nuovo protocollo di sicurezza. Solo una volta approvato e attivate tutte le norme sarà possibile la riapertura che sarà comunicata sul sito istituzionale dell’ente e sulla relativa pagina Facebook con la conseguente rimodulazione degli orari. Sicuramente sarà creato, a piano terra, un “punto filtro”, con un dipendente comunale e un volontario della Protezione Civile per smistare il pubblico e controllare a campione la temperatura corporea; pubblico che sarà invitato, come da direttive governative, ad utilizzare il più possibile telefono ed email per la risoluzione delle proprie problematiche.