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 Quale destino per il carcere di Alba?

29 maggio 2020 | 08:57
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 Quale destino per il carcere di Alba?

Dopo alcuni casi di legionellosi che avevano comportato il trasferimento immediato di 122 detenuti presso altri istituti penitenziari del Piemonte, l’Istituto albese nonostante garanzie e rassicurazioni continua ad avere limitata funzionalità e ad avere incertezza sul futuro. 

Il Senatore Mino Taricco, insieme ad altri colleghi, in seguito al protrarsi dell’incertezza sul destino dell’Istituto carcerario di Alba presenta in Senato un’interrogazione per chiedere al Ministro Bonafede chiarimenti e tempi certi circa l’ attuazione del piano di edilizia penitenziaria e quindi di assegnazione dei lavori al fine di restituire la piena funzionalità ad una struttura fondamentale nel sistema carcerario del Nord Italia.

A seguito dell’accertamento di alcuni casi di legionellosi che avevano comportato interventi di bonifiche dell’impianto idrico della struttura circondariale in Alba, ed il trasferimento immediato di 122 detenuti presso altri istituti penitenziari del Piemonte, l’Istituto albese nonostante garanzie e rassicurazioni continua ad avere limitata funzionalità e ad avere incertezza sul futuro.

Interviene il Senatore Taricco: “il carcere di Alba, oltre ad uno stato di sovraffollamento in termini di presenze di detenuti – la struttura ospita mediamente 45 persone (35 durante questo ultimo periodo segnato dal Coronavirus) a fronte di 33 posti disponibili – doveva essere sottoposto, già da mesi, ad operazioni di ristrutturazione ed adeguamento dell’immobile, secondo un peraltro già predisposto stanziamento economico definito dal “Piano di edilizia Penitenziaria 2018-2020” che definiva proprio l’intervento albese di “priorità massima” e che è stato riconfermato con un aggiornamento – durante lo scorso Aprile 2019 – che ha permesso di inserire l’intervento all’interno del Programma triennale dei lavori pubblici 2019 – 2021 redatto dallo stesso Ministero della Giustizia.

Inoltre, va ricordato che già il passato Dicembre 2018, era stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto-legge sulle disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione che recava misure urgenti in materia di edilizia penitenziaria prevedendo che il programma dei lavori da eseguire e l’ordine di priorità fosse approvato entro 60 giorni.

In questo quadro di norme ed atti formali che confermano i previsti interventi, ma contestualmente di immobilità pratica, da fonti giornalistiche emergerebbe una ulteriore indicazione: risulterebbe che il Provveditorato interregionale dell’Amministrazione penitenziaria stia vagliando la possibilità di istituire nell’ Istituto di reclusione una Casa di lavoro per internati, con l’inserimento di venti persone.

Aggiunge in conclusione il Senatore Taricco: “Ho voluto inoltre ricordare quanto i terreni, ma soprattutto gli edifici e gli impianti che fanno parte della struttura di proprietà statale, siano destinati ad un danneggiamento e deperimento in assenza di attività e manutenzione. La Casa di reclusione, infatti, oltre alle strutture carcerarie, vantava la presenza di un campo sportivo, una palestra, aule per attività formative, un teatro, locali adibiti a biblioteca, culto e laboratorio, tutti locali che erano curati e manutenuti e che ad oggi sono chiusi ed abbandonati in parte o totalmente.

Le Istituzioni locali da tempo lamentano la mancanza di informazioni certe sul futuro dell’Istituto, anche per la storia ed il bagaglio di esperienze e di innovazione che la presenza di questa realtà aveva saputo costruire e sedimentare su questo territorio, e meritano risposte certe su tempi e modalità della attuazione dei piani di investimento e di recupero previsti.

Per questi motivi ho voluto interrogare il Ministro della Giustizia per avere risposte a tempi e percorsi per riportare il carcere di Alba al suo corretto uso penitenziario, in condizioni di assoluta sicurezza per tutti gli operatori e nei tempi più celeri, ed evitare così che le attività ed i percorsi intrapresi negli anni sul territorio e per tutta la Comunità locale non vengano vanificati”