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Monchiero più veloce di Brachetti

1 maggio 2020 | 10:13
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Monchiero più veloce di Brachetti

Da commissario straordinario per l’ospedale di Verduno a presidente del gruppo di lavoro per la riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera, questo il nuovo impegno sul campo di Giovanni Monchiero, l’ex parlamentare di Scelta Civica

Il tempo di cambiarsi d’abito e sostituire il badge di riconoscimento e Giovanni Monchiero fresco ex commissario straordinario per l’ospedale di Verduno, incarico da cui si è dimesso, ora è diventato presidente del neonato gruppo di lavoro di esperti a supporto dell’assessorato, con il compito di valutare e formulare proposte di miglioramento dell’assistenza ospedaliera. Era un passaggio scontato da quando l’assessore alla sanità Luigi Icardi, ringraziandolo per il lavoro “preziosissimo e molto efficace” aveva aggiunto di non voler disperdere il patrimonio di esperienza dell’ex onorevole di Scelta Civica e di avere già pronto per lui un nuovo progetto di lavoro.

E il progetto di lavoro di questo nuovo gruppo di esperti è la copia del compito assunto dall’altro gruppo, quello guidato da Ferruccio Fazio, con la differenza che l’ex ministro deve occuparsi della riorganizzazione della medicina territoriale mentre a Monchiero è stata affidata la riorganizzazione ospedaliera.

La squadra affidata a Giovanni Monchiero, che è stato presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), è composta da Valter Galante (commissario Asl Alessandria), Giovanni La Valle (commissario Azienda ospedaliera Città della salute e della scienza di Torino), Carlo Picco (commissario Asl Città di Torino), Daniela Kozel (direttore sanitario Azienda ospedaliera di Alessandria), Elide Azzan (direttore sanitario Asl di Novara), Giuseppe Guerra (direttore sanitario dell’ospedale Savigliano), Ezio Ghigo (direttore dell’area medicina generale e specialistica alla Città della salute), Franca Fagioli (direttrice del dipartimento di patologia e cura del bambino al Regina Margherita), Gianluca Aimaretti (direttore del dipartimento di medicina all’Università del Piemonte orientale) e Daniela Ballardini (Dipsa Asl Città di Torino).

Quindi, al momento ci troviamo sul campo con un’Unità di Crisi e i suoi vari esperti, il gruppo di lavoro dell’ex ministro della Salute Ferruccio Fazio e vari altri esperti e il nuovo gruppo di lavoro dell’ex onorevole Giovanni Monchiero, con ulteriori figure altamente qualificate. Compiti diversi, certamente, ma speriamo giovino anche a rendere più efficaci gli interventi che sono necessari in questa emergenza anche se, molto spesso, la proliferazione di organismi con il conseguente numero di esperti non sempre vanno di pari passo con la semplificazione e la rapidità d’azione richiesta.

Concludiamo con la dichiarazione dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi: “Per far fronte alla pandemia Covid l’intero sistema sanitario piemontese ha subito una drastica e inevitabile riorganizzazione, che oggi va rivista per permettere ai servizi sanitari di tornare alla normalità, mantenendo al contempo l’assistenza specifica per i positivi al coronavirus. Sull’assistenza ospedaliera, c’è la necessità di formulare proposte per l’organizzazione dell’area ospedaliera e valutando il livello di integrazione ospedale-territorio, con l’obiettivo di rendere l’offerta delle prestazioni sanitarie il più funzionale alle necessità dei cittadini”. A emergenza finita sarà interessante andare a ritroso, da Icardi in giù, per vedere gli interventi operati sulla sanità regionale dai vari esecutivi che si sono succeduti in Piazza Castello, caratterizzati da quei tagli, certamente obbligati dai vari piani di rientro dovuti all’indebitamento da profondo rosso del comparto, ma che sono i diretti responsabili della situazione a cui si è dovuti porre rimedio con la massima urgenza.