Le Mascherine Tricolori manifestano ancora a Cuneo

31 maggio 2020 | 12:03
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Le Mascherine Tricolori manifestano ancora a Cuneo
Le Mascherine Tricolori manifestano ancora a Cuneo
Le Mascherine Tricolori manifestano ancora a Cuneo
Le Mascherine Tricolori manifestano ancora a Cuneo

Ieri i partecipanti si sono riuniti in piazza Europa

Quinto sabato di protesta delle mascherine tricolori in tutta Italia. Aumenta la partecipazione nelle piazze italiane, sempre di più i cittadini pronti a manifestare contro il governo Conte e le misure economiche insufficienti per far fronte alla crisi economica connessa al coronavirus. Le manifestazioni delle Mascherine Tricolori si sono svolte in maniera pacifica ma determinata ovunque, da nord a sud. A Cuneo, i manifestanti si sono radunati in piazza Europa. A Roma la manifestazione si è svolta in piazza Montecitorio.

Sempre a Roma si sono tenute anche un’altra serie di manifestazioni, non espressione diretta delle Mascherine Tricolori, da parte di italiani arrabbiati che hanno espresso la loro rabbia sacrosanta. Non si sono verificati dunque disordini in piazza Montecitorio, dove ad un certo punto i manifestanti si sono tolti le mascherine dal volto per ribadire che il tricolore è un simbolo di appartenenza, ma la mascherina non può essere considerata un bavaglio alla libertà di espressione e di manifestare il pensiero. E’ stata anche annunciata una grande manifestazione nazionale che si terrà nella Capitale a giugno.

“Siamo cittadini, genitori, lavoratori, imprenditori, disoccupati, partite Iva e rappresentanti delle categorie più colpite come ristoratori, albergatori, baristi, imprese di noleggio con conducente, autodemolitori, tassisti, edili, ambulanti. Chiediamo una sanatoria per tutte le multe elevate durante l’emergenza coronavirus, lo stop alle tasse per tutto il 2020, soldi a fondo perduto e finanziamenti immediati che non passino per le banche, un piano di intervento senza precedenti per salvare il turismo, regole meno stringenti per quelle attività, come bar e ristoranti, che rischiano di chiudere prima ancora di riaprire. E soprattutto che questo governo, incapace e schiavo di Bruxelles, vada a casa e che la parola torni al popolo”.