Artigiani in apprensione |
Economia
/
Regione Piemonte
/

Le aziende artigiane alle prese con la crisi post coronavirus

4 maggio 2020 | 13:24
Share0
Le aziende artigiane alle prese con la crisi post coronavirus

Le aziende artigiane del Piemonte in 10 anni sono diminuite di 21mila unità e guardano con preoccupazione la crisi economica che fa seguito all’emergenza sanitaria

Le aziende artigiane, che offrono un importante apporto al sistema economico e produttivo del nostro Paese, per anni hanno convissuto con la crisi economica e ora vedono con grande preoccupazione lo scenario lasciato da questa emergenza sanitaria che porta con sé degli inevitabili strascichi economici. Il dato da cui partono i timori del settore è che negli ultimi 10 anni in Piemonte si sono perse 21.000 aziende.

Secondo Ferruccio Dardanello, vice presidente vicario di Unioncamere Piemonte: “Le imprese artigiane sono le più fragili e le più destrutturate del nostro sistema imprenditoriale, quelle più penalizzate negli ultimi anni dalle fasi congiunturali negative e da politiche economiche di sostegno non adeguate: ne abbiamo perse quasi 21mila in 10 anni. Il risultato dei primi tre mesi del 2020 è purtroppo negativo per tutte le province e per tutti i settori e sconta già le prime ripercussioni dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Dobbiamo attivare subito misure efficaci, immediate e concrete di supporto: accesso al credito semplificato, sburocratizzazione e digitalizzazione”.

Sono le richieste che abbiamo già sentito avanzare da molti altri settori su cui si basa l’economia piemontese e nazionale e tutti sono in attesa che si realizzino al più presto. Inutile sottolineare come nel primo trimestre 2020 tutte le regioni abbiano registrato una contrazione della base imprenditoriale. Nella nostra regione, nel primo trimestre di quest’anno la dinamica registrata dalle aziende artigiane (-0,92%) è risultata lievemente più negativa sia rispetto a quanto evidenziato dal tessuto imprenditoriale regionale nel suo complesso (+0,82%), sia rispetto al risultato del comparto artigiano nazionale (-0,84%).

Considerando il periodo gennaio-marzo 2020, in Piemonte sono nate complessivamente 2.398 imprese artigiane ma, per contro, sono 3.466 quelle che hanno cessato la propria attività.

Le considerazioni sul medio-lungo periodo mettono in evidenza come le difficoltà del comparto artigiano non siano solo legate ai problemi congiunturali ma arrivino da più lontano, precisamente da dieci anni a questa parte, con il crollo del numero di imprese presenti nel settore. Nel 2010 in Piemonte le aziende artigiane erano 135.353, dieci anni dopo sono quasi 21mila in meno, per l’80% ditte individuali, il 15,9% composto da società di persone, e solo il 5,1% con la forma della società di capitale.

Purtroppo i dati negativi si riscontrano per tutti i settori con il risultato peggiore appannaggio del turismo (-1,56%), seguito dall’industria in senso stretto (-1,16%). Per il commercio il risultato è in linea con la media regionale (-0,98%), così come gli altri servizi (-0,91%). Cali minori sono stati registrati nelle costruzioni e nell’agricoltura, rispettivamente pari a -0,76% e -0,65%.

Il problema della riduzione delle imprese artigiane riguarda tutte le province del Piemonte con Verbania e Alessandria a dividersi il rusultato peggiore con una contrazione dell’1,07%. Asti e Cuneo calano rispettivamente dell’1,01% e -0,99%. Torino, che incide con una quota del 51 per cento sul risultato piemontese, registra un tasso del -0,94%. Nel nord-est della regione, infine, le flessioni appaiono meno intense: Novara (-0,77%), Vercelli (-0,64%) e Biella (-0,57%).