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L’assessore Icardi vicino al KO?

7 maggio 2020 | 14:22
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L’assessore Icardi vicino al KO?

Ha criticato gli esperti che gli sono stati affiancati, il virologo Vineis e l’ex ministro della Sanità Fazio, si è autoassolto da eventuali errori e ha criticato i medici e l’apertura affrettata della Fase 2. L’assessore Icardi semina vento e raccoglie una tempesta di critiche da parte dell’opposizione

“Un bel tacere non fu mai scritto” è un noto proverbio italiano che probabilmente l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi non conosce, altrimenti avrebbe evitato di fare tutta una serie di affermazioni che gli sono valse le dure repliche dell’opposizione in Consiglio regionale. Non che gli sia vietato fare dichiarazioni, ci mancherebbe, ma in un momento così delicato, con le polemiche continue che hanno accompagnato l’azione (o i ritardi…) della Regione, certe frasi sarebbe stato molto più prudente evitarle. Che sia un segno di un prossimo lancio della spugna, come succede per i pugili prossimi al Ko sul ring?

Ha iniziato Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi uguali verdi dicendo: “Dopo i disastri della fase 1 Icardi si permette di dire a Vineis e Fazio che le loro sobrie critiche sono sciocchezze? Continua a dare degli sciacalli e dei beceri ai consiglieri di opposizione? Si autoassolve per l’ennesima volta e accusa di irresponsabilità i cittadini e di faziosità (di nuovo) i medici? Dice oggi che la fase 2 andava rinviata? Si chiede quali errori gli si imputino? Parla di 41 bis? Bisogna veramente essere senza vergogna o in preda al delirio, tanto da farsi dire dal proprio Presidente che si è mancato di senso istituzionale. Sembra quasi che l’Assessore voglia gettare la spugna: lo faccia e si dimetta”. Le dichiarazioni di Grimaldi sino arrivate a commento di un’intervista dell’assessore Icardi e in seguito alla discussione nella riunione dei capigruppo, durante la quale lo stesso Cirio si è detto perplesso e ha redarguito Icardi.

Rincarando la dose Grimaldi ha proseguito: “Una strage annunciata nelle Rsa, con un mese senza provvedimenti e poi una delibera fantasma che appare e scompare producendo effetti gravissimi, nessuna sorveglianza attiva, Usca inesistenti, tamponi inaccessibili, Dpi inadeguati, medici completamente abbandonati. Questa è stata la fase 1 della Giunta Cirio che ha creato il caso Piemonte. Icardi nega l’evidenza, parla già di un ripetersi del contagio, come se lui fosse l’uomo della strada e non il membro di una Giunta che ha fatto i decreti, e persiste a non rispondere ad alcuna domanda su come si eviteranno gli errori commessi, perché quando saranno ripetuti potrà dare la colpa alle persone che passeggiano al parco e non all’assenza di tamponi a tappeto. Ma non si preoccupi: noi ci vedremo martedì in Aula e poi – se la maggioranza non ha paura – in commissione d’inchiesta”.

Da parte sua il capogruppo Pd in Regione Piemonte, Domenico Ravetti, annuncia che si riserva di decidere con i consiglieri del gruppo e tutta l’opposizione “quale sia la reazione corretta e in quale modo rispondere alle affermazioni” dell’assessore alla sanità della Giunta Cirio, Luigi Icardi, il quale “ancora una volta ha affidato agli organi di informazione il proprio sfogo sulla gestione dell’emergenza sanitaria, con critiche ai sindacati dei medici, alle opposizioni e addirittura con giudizi negativi sul professor Vineis, uno dei maggiori esperti internazionali di virologia, dal lui chiamato ad aiutare il Piemonte. Vorrei sapere – chiede Ravetti – che cosa succede sulla plancia di comando della sanità regionale, chi prende le decisioni, su che cosa. E come l’assessore e la struttura del suo assessorato si relazionano con Unità di crisi, task force e comitati a loro disposizione. Penso che il Governo regionale debba rispondere a questi quesiti, per comprendere chi e come si sta gestendo questa grave emergenza e in quale direzione stiamo andando”.