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Imprese del turismo critiche col decreto Rilancio

20 maggio 2020 | 10:25
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Imprese del turismo critiche col decreto Rilancio

Gli operatori del settore turistico sono critici con il contenuto del decreto Rilancio, che non prevede interventi sostanziali per questo importante comparto, tanto da lanciare l’iniziativa su Facebook #cosinonriparto

Delusione viene espressa da parte del Manifesto per il Turismo Italiano e dalle imprese del turismo organizzato per quanto contenuto nel decreto Rilancio che sperano venga ancora modificato e integrato prima di diventare legge. Per manifestare il dissenso del settore è stata lanciata la campagna social con il gruppo Facebook #cosinonriparto, che in un solo giorno ha raggiunto quasi 5.000 iscritti. L’invito che arriva dal gruppo, rivolto a tutta la filiera del turismo, è quello di postare immagini simboliche di imprenditori, lavoratori, agenti di viaggio che, metaforicamente, “fanno le valigie” dalla propria attività.
La protesta è dovuta al fatto che il decreto Rilancio non prevede niente di significativo per il settore e, anzi, distrugge le prospettive di ripresa del comparto, costituito da 13.000 imprese tra agenzie di viaggi, tour operator e organizzatori di eventi, nei quali sono impiegati 80.000 addetti e che produce un valore di 20 miliardi, a cui si aggiungono 650.000 posti di lavoro e 85 miliardi di volumi creati dall’indotto. Sono a rischio entro giugno oltre mezzo milione di occupati nella filiera.

Sono anche state avanzate delle proposte concrete, suddivise in quattro punti: l’aumento della capienza del fondo per il turismo organizzato e gli eventi, modifiche agli ammortizzatori sociali e al tax credit vacanze (Bonus Vacanze), credito di imposta per gli affitti senza limiti di fatturato ed esteso anche alle aziende del turismo.