Il protocollo regionale per la gestione dei test sierologici

25 maggio 2020 | 11:58
Share0
Il protocollo regionale per la gestione dei test sierologici

Come viene applicato il protocollo

Diventa operativo il nuovo protocollo della Regione Piemonte per la gestione dei test sierologici in ambito sia pubblico che privato. Approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, e predisposto dal coordinatore del piano regionale di prevenzione, il documento fornisce le indicazioni a tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti nell’emergenza Covid e potrà essere aggiornato in base all’evoluzione della situazione epidemiologica, delle conoscenze scientifiche disponibili e degli eventuali nuovi indirizzi nazionali.

Qualora l’esito dell’esame sierologico rilevi una positività alle IgG, l’individuo asintomatico sarà considerato “sospetto” di infezione Covid-19. Per consentire alla sanità pubblica le misure di prevenzione necessarie, il laboratorio provvederà ad effettuare la segnalazione al medico di famiglia o di riferimento dello studio epidemiologico, inserendo il referto sulla piattaforma Covid-19. Il medico disporrà l’isolamento fiduciario dell’assistito mediante l’inserimento della richiesta di tampone sulla stessa piattaforma. Se il tampone derivante dalla positività alle IgG risulterà positivo, l’isolamento verrà trasformato in quarantena e si procederà all’indagine epidemiologica completa da parte del Servizio di Igiene e prevenzione (Sisp) per la ricerca di ulteriori contatti, la disposizione di ulteriori quarantene, eccetera.

Come osserva Icardi “in assenza di linee guida nazionali andava comunque fatta chiarezza sulla gestione degli esiti dei test sierologici a cui sempre più cittadini stanno facendo ricorso, nonostante non abbiano alcun valore diagnostico e siano utili prevalentemente a fini epidemiologici. Tramite l’azione combinata tra test sierologico e tampone contiamo di aver dato una risposta razionale, che riconduce tutte le analisi ad un’unica gestione, mediante il filtro territoriale del medico di medicina generale e la rete della piattaforma della Regione”.

Parallelamente, proseguono gli screening epidemiologici rivolti alle categorie più esposte al contagio. Sono quasi ultimati i test sul personale della sanità regionale, mentre stanno iniziando quelli sul personale di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Esercito, Vigili del fuoco ed Uffici Giudiziari, in modo da avere una misura sempre più precisa della circolazione del virus sul territorio. Un’operazione che l’assessore alla Sicurezza, Fabrizio Ricca, considera “di importanza essenziale perché garantisce un’indagine epidemiologica fondamentale in comparti strategici per la popolazione. Forze dell’Ordine e lavoratori del settore Giustizia sono sempre a contatto con il pubblico e hanno bisogno che l’allerta sulle loro condizioni fisiche sia sempre alta. Potremo così raggiungere tutti gli agenti che operano in Piemonte e che non hanno smesso di prestare il loro servizio a difese della popolazione anche nei momenti più critici e rischiosi dell’epidemia”.

A consentire queste operazioni è la conclusione di una gara che consentirà l’acquisto di tamponi fuori dal Piemonte e di arrivare così a oltre 10.000 esami giornalieri.

Come viene applicato il protocollo

Programmi di screening sierologici

La Regione attraverso il Sistema sanitario regionale ha già realizzato ed ha in programma di realizzare programmi di screening che prevedono l’effettuazione di test sierologico seguito da tampone rino-faringeo per i soggetti risultati positivi alle IgG, individuando gruppi di popolazione a maggior rischio e di priorità legate al pubblico interesse. Oltre allo studio già effettuato sul personale e sui medici competenti, ne potranno essere individuati sulla base di successive valutazioni tecnico-scientifiche. Ogni studio individuerà le modalità tecniche di isolamento fiduciario e di messa in quarantena derivante dall’esecuzione del tampone.

La Regione indica quale tecnica di elezione per esame sierologico il test immunometrico IgG semiquantitativo (test sierologico per le IgG anti SARS-CoV2).

Nei casi in cui sia necessario assicurare tempestività tra il riscontro di IgG e l’effettuazione del tampone diagnostico in modo da ridurre al minimo i tempi di isolamento fiduciario che, se prolungati, potrebbero avere un impatto negativo importante nell’erogazione di servizi pubblici, si potranno utilizzare, in via straordinaria, previa valutazione tecnico scientifica, i test rapidi.

La Regione Piemonte ha inoltre aderito al programma di screening sierologico nazionale, organizzato dall’Istituto superiore di Sanità, che coinvolgerà un campione di 8.099 cittadini piemontesi, che saranno scelti sulla base di criteri prestabiliti e contattati dalla Croce Rossa per effettuare il test sierologico e, in caso di positività ad IgG, il tampone.
Considerato l’interesse pubblico dei test epidemiologici suddetti, le attività richieste sono interamente a carico del Servizio sanitario regionale.

Test sierologico ai privati presso laboratorio autorizzato

E’ consentito, seppur sconsigliato, ad ogni cittadino di poter effettuare, a proprie spese presso laboratorio autorizzato inserito nell’elenco della Regione, un test sierologico validato per la ricerca di anticorpi Covid-19.

Al fine di assicurare una corretta informazione evitando di creare false aspettative o innescare comportamenti scorretti, sono introdotti i seguenti obblighi per i laboratori analisi autorizzati:
a) il cittadino che richiede ad un laboratorio un test sierologico deve ricevere adeguate informazioni sui risultati che otterrà e sulle misure da adottare, mediante l’utilizzo dell’apposito modulo di consenso informato, approvato a livello regionale e, che il cittadino sottoscrive;
b) qualora si rilevi una positività alle IgG, l’individuo asintomatico sarà considerato “sospetto” di infezione Covid-19. Al fine di consentire le misure di prevenzione necessarie da parte della Sanità Pubblica, il laboratorio provvederà ad effettuare la segnalazione al medico di famiglia inserendo il referto sulla piattaforma Covid-19. Il medico disporrà l’isolamento fiduciario dell’assistito mediante l’inserimento della richiesta di tampone sulla piattaforma Covid-19. L’Asl competente territorialmente procederà, tenendo conto delle priorità legate ai compiti di istituto previsti per i casi sospetti e per il contact tracing, nonché connessi alla gestione degli screening regionali e nazionali, all’effettuazione del tampone (in questo caso a carico del Sistema sanitario regionale).
Se il tampone risulterà positivo, l’isolamento diverrà una quarantena e si procederà all’indagine epidemiologica completa da parte del Sisp (ricerca di ulteriori contatti, disposizione di ulteriori quarantene eccetera).

Screening volontari effettuati da enti o aziende pubbliche e private

La proposta di test sierologici al di fuori del Servizio sanitario regionale e di scelte individuali può avvenire in questa fase esclusivamente sotto la supervisione di un medico e per finalità definite.
Alla luce degli screening per la valutazione della sieroprevalenza attivati a livello nazionale e regionale, si ritengono non approvabili programmi a livello locale che possano creare delle sovrapposizioni.
Possono invece avere una utilità, valutazioni dei livelli di sieroprevalenza per la modulazione delle misure di contenimento sul posto di lavoro.

Nel caso in cui un ente o azienda pubblica o privata (per es. ambiente di lavoro, sindaco del Comune, eccetera) intenda avviare un percorso di screening di soggetti mediante test sierologici, tale attività dovrà avvenire previo nulla osta da parte della Asl competente per territorio, a seguito della trasmissione di una proposta di programma alla Asl medesima.

La stessa Asl concederà un nulla-osta sulla base della presenza e appropriatezza della documentazione trasmessa, dopo aver appurato che l’esecuzione del test sierologico, per i tamponi di diagnosi che ne derivano come attesi, non possa generare difficoltà nell’esecuzione dei tamponi obbligatori o sovrapporsi a programmi della sanità pubblica.
I relativi costi (test sierologico, tampone, visite, refertazioni, eccetera) non sono in carico al Servizio sanitario regionale.

Il referto positivo a test sierologico, con metodica Clia o Elisa o equivalenti, e del successivo tampone, devono essere comunicati dal medico responsabile o del laboratorio analisi alla Asl di residenza del soggetto usando la piattaforma Covid-19 della Regione Piemonte.