Cantieri in sofferenza |
Economia
/
Regione Piemonte
/

Flessione del fatturato per le imprese edili

21 maggio 2020 | 17:43
Share0
Flessione del fatturato per le imprese edili

Mentre tornano al lavoro le 49mila imprese piemontesi con i loro 150mila addetti c’è da registrare la grave situazione del comparto delle costruzioni che ora tenta un difficile recupero.

Se la buona notizia è che otto cantieri su dieci hanno riaperto in Piemonte, quella brutta anzi, pessima, è che si è registrato una flessione di fatturato, spalmato nei mesi di marzo, aprile e maggio, di circa il 70%. Colpa del coronavirus e del blocco delle attività, ovviamente, e con un ulteriore effetto collaterale, dal momento che, secondo la stima di Confartigianato Piemonte, l’8% dei ricavi di un appalto verrà destinato alla sanificazione per poter lavorare seguendo i protocolli sulla sicurezza. Nella nostra regione ci sono 49mila imprese artigiane edili con 150 mila addetti.

Secondo il presidente di Confartigianato Piemonte Costruzioni, Luciano Gandolfo: “L’effetto Covid si fa sentire pesantemente sulle imprese artigiane, anche su quelle che sono ripartite prima. L’edilizia è ferma e su di essa grava anche un decennio di crisi durissima che le ha decimate. L’effetto psicologico di paura rallenta investimenti e progettualità. Lo sblocco del lockdown non ha significato per l’edilizia la piena ripresa dell’attività, pesa ancora l’insicurezza e la confusione. Ora che abbiamo riaperto i cantieri intravediamo i contorni di una crisi senza uguali”.

Una delle difficoltà segnalate dalle imprese edili è la gestione dei cantieri con la problematica maggiore costituita dalla copertura dei costi per la sicurezza dei lavoratori e il tempo impiegato ogni giorno a sanificare locali e servizi.

“Non sempre è facile reperire i dispositivi di protezione, inoltre lavorare con le mascherine sotto il sole è un disagio. Ogni mattina viene misurata la temperatura a tutti i dipendenti, ma, per la privacy, la legge non obbliga a redigere un verbale, quindi se un dipendente si dovesse ammalare di Covid-19 il datore di lavoro potrebbe essere civilmente e penalmente responsabile”. La responsabilità del datore di lavoro in realtà è un fatto che è stato spiegato meglio da una nota dell’Inail che ha stabilito che la responsabilità del datore di lavoro è tale solo in caso di una oggettiva violazione della legge o dagli obbligi sanciti dai protocolli e dalle linee guida nazionali e regionali.

Per quanto riguarda le richieste delle imprese edili, il 65% chiede di rimuovere gli ostacoli burocratici, mentre per le altre è fondamentale lo snellimento degli appalti.