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Da eroi a dimenticati

20 maggio 2020 | 17:47
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Da eroi a dimenticati

Da eroi al rischio di essere dimenticati. Questo il senso della protesta che questa mattina ha portato il sindacato degli infermieri Nursind a manifestare davanti al palazzo della Regione, a Torino

Il rischio è che torni d’attualità il detto: “Passata la festa gabbatu lu santu” anche se, in realtà, non c’è stata alcuna festa, piuttosto un vero e proprio dramma sanitario, sociale, economico chiamato emergenza coronavirus. E a essere gabbato, in questo momento, non c’è nessun santo bensì quelli che sono stati chiamati a lungo eroi e cioè gli operatori sanitari. Oggi, in Piazza Castello, di fronte al palazzo della Regione si sono ritrovati Francesco Coppolella, segretario regionale del sindacato degli infermieri Nursind e una cinquantina di colleghi che con un flash mob, durante il quale si sono sdraiati per terra, con le catene ai polsi,  hanno voluto ricordare coloro che sono morti durante l’emergenza covid-19 lavorando in ospedali, Rsa e case di riposo.

Coppolella ha sottolineato che: “Non ci avete fatto i tamponi,  abbiamo indossato sacchi della spazzatura e pannoloni sotto le tute, perdendo la nostra dignità. A noi è toccato disinfettare i morti, a volte fare i sacerdoti. Siamo stati lontani dalle nostre famiglie, molti di noi sono stati abbandonati, ma nonostante tutto abbiamo continuato a lavorare, in prima linea tirando l’Italia fuori da questo pantano. A marzo dicevano che avrebbero aumentato i nostri stipendi e invece a maggio gli eroi sono già dimenticati”.

Gli infermieri si sentono dimenticati e rivendicano il fatto che senza il loro operato non ci sarebbe stato nessun #ripartipiemonte. E pensare che solo lo scorso 12 maggio, in occasione della Giornata Mondiale degli infermieri e delle infermiere, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, commemorando l’evento, aveva chiesto espressamente che non venissero dimenticati proprio loro, gli infermieri e le infermiere.