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Andora e la gestione turistica nel post emergenza

11 maggio 2020 | 10:28
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Andora e la gestione turistica nel post emergenza

La stagione dei bagni in mare si avvicina ma con molte incertezze dovute all’emergenza sanitaria. Anche la Liguria si prepara ma, come ad Andora, con molti problemi da risolvere

Andora è una delle località marine della Liguria che i cuneesi conoscono meglio, nella quale lo stesso comune di Cuneo è stato per anni proprietario di una palazzina che successivamente è stata venduta. La stagione balneare è alle porte, pur se sarà diversa da quelle che abbiamo vissuto finora e anche nella località ligure ci si sta attrezzando al riguardo.

Ma l’attrezzarsi di quest’anno risentirà delle imposizioni dovute all’emergenza dalla quale stiamo cercando di uscire faticosamente, come per esempio la misura del distanziamento tra le persone, che comporterà una perdita di utenti tra il 20 e il 30%, ma anche fino al 50% nelle spiagge più piccole. Mentre gli operatori stanno provvedendo al montaggio delle cabine e delle altre attrezzature al momento non ci sono ancora notizie certe in merito a come verranno messe a disposizione della clientela.

Le preoccupazioni maggiori però riguardano l’aspetto occupazionale, perché meno lettini in spiaggia non significano solo guadagni ridotti ma anche una sofferenza per tutto un indotto costituito, per esempio, dai rappresentanti di prodotti come il caffè, gelati e tutto il comparto alimentare. E poi le ripercussioni negative nel settore alberghiero e  negli affitti stagionali che ovviamente dipendono dalla disponibilità del posto in spiaggia. Senza dimenticare i lavoratori stagionali, che oltre a essere senza reddito da aprile non sanno ancora come sarà la loro, di stagione estiva.

Ovviamente gli operatori del settore chiedono che vengano disposti ammortizzatori sociali specifici e su questo aspetto hanno sollecitato il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti.