Videoconferenza con il capo rappresentanza in Italia della Commissione europea

10 aprile 2020 | 16:34
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Videoconferenza con il capo rappresentanza in Italia della Commissione europea

Il giorno successivo alla riunione dell’Eurogruppo, che ha lasciato insoddisfatto il governo italiano, a Cuneo si è tenuta una videoconferenza tra Massimo Gaudina, capo rappresentanza in Italia della Commissione europea e il sindaco di Cuneo Federico Borgna

Ieri l’Eurogruppo ha rinviato nuovamente il discorso dei Coronabond preferendo parlare di un fondo temporaneo commisurato ai costi straordinari della crisi, che devono essere sostenuti da un adeguato finanziamento. L’Olanda, il cui premier voleva “condizioni severe per i prestiti all’Italia”, ha ottenuto di vincolare i fondi Mes, il Meccanismo europeo di stabilità noto anche come Fondo salva-Stati, solo alle spese sanitarie. La prossima settimana il Consiglio europeo dovrà occuparsi dei dettagli del Fondo per la Ripresa, di quei probabili strumenti finanziari innovativi che devono essere coerenti con i Trattati Ue. Di concreto, in mezzo a tutte queste discussioni e rinvii, c’è il via libera al meccanismo anti-disoccupazione “Sure”, che prevede 100 miliardi di prestiti ai governi, e al fondo dell’emergenza della Banca europea per gli investimenti, con 200 miliardi per le imprese. Per i 200 miliardi del Mes le linee di credito precauzionali saranno aperte a tutti gli Stati in misura pari al 2% del loro Pil. Gli Stati potranno usarle soltanto per finanziare i costi sanitari, diretti e indiretti e non per le altre spese socio-economiche indirettamente legate all’emergenza.

In questo quadro, per il quale l’Italia ha manifestato la sua insoddisfazione, si inserisce la videoconferenza che si è tenuta oggi tra il sindaco di Cuneo Federico Borgna e il capo della rappresentanza della Commissione Europea a Milano Massimo Gaudina, allo scopo di spiegare come l’Europa si stia muovendo per contrastare l’emergenza sanitaria: “Quel che viene raccontato in alcuni casi è ben diverso dalla realtà – ha esordito Gaudina –  l’Europa si sta muovendo su tre fronti, quello sanitario, quello della ricerca e quello economico”.

Per quanto riguarda l’aspetto sanitario Gaudina ha ricordato che le competenze in materia spettano ai singoli Stati, con l’Europa nel ruolo di supporto e affiancamento. Importante a questo riguardo, l’attività svolta dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie con i suoi studi e approfondimenti. Superate le incomprensioni che si sono riscontrate inizialmente, con il blocco di forniture sanitarie effettuato da Germania e Francia, rientrato anche in base alle norme vigenti sulla libera circolazione delle merci in Europa. Da tre settimane il materiale arriva regolarmente e con esso anche l’apporto di medici provenienti da altri Stati che giungono in Italia per supportare il nostro sistema sanitario.

Per la ricerca Gaudina ha ricordato il bando da 50 milioni di euro per la lotta al Coronavirus di gennaio, in una fase non ancora acuta dell’emergenza, che comprende 18 progetti di cui 9 gestiti da italiani. Sono stati citati anche i circa 50 i progetti sostenuti dal Consiglio europeo della ricerca con le sperimentazioni su pandemie e virus. Segnalati inoltre i 164 milioni di euro per il bando dedicato alle start-up destinate a nuove tecnologie in grado di mappare i pazienti e monitorare gli sviluppi della malattia.  Citata anche la ricercatrice italiana Cecilia Mascolo che a Cambridge ha studiato una app con la quale, impiegando i cellulari, attraverso la voce e la tosse si potrà valutare se la persona è affetta o meno dal virus.

L’economia preoccupa ovviamente moltissimo, perché l’Europa post virus rischia di ritrovarsi nella situazione vissuta alla fine della seconda guerra mondiale. E qui Gaudina ha citato la riunione dell’Eurogruppo: “Ieri sera la riunione dell’Eurogruppo ha posto le basi per un percorso condiviso e per le decisioni definitive che tra una settimana dovrà prendere il Consiglio Europeo. Si parla quindi di un pacchetto sostanzialmente simile a quello messo in campo dagli altri Paesi europei, che vede anche le rimanenze di bilancio 2014-2020, circa 40 miliardi ma, soprattutto, gli almeno 1000 miliardi a disposizione nel bilancio 2021-2027”.

Il sindaco di Cuneo, Federico Borgna è intervenuto sottolineando che “Questa emergenza sanitaria, al netto del disastro umano, è un test per dei modelli organizzativi perché fa emergere in modo chiaro che nessuna persona può agire da sola. Per affrontare un’unica emergenza, 27 stati europei hanno 27 politiche diverse. Emerge chiaramente che riuscire a portare in luoghi più allargati le decisioni, con spostamento di sovranità, darebbe migliori risultati. Un dato che emerge è come siano stati diversi i tempi e la capacità di risposta dei diversi livelli di governo.  I 400 milioni di euro dati ai comuni sono diventate immediatamente risorse per i cittadini, quelle messe in mano alle istituzioni sono ancora ferme”.  Borgna ha ricordato l’importanza che avranno nell’Europa post emergenza gli amministratori locali, che saranno alleati forti e fondamentali nella ricostruzione sociale ed economica. Il senso vero dell’Europa si potrà comprendere solamente apprezzando le differenze culturali e ognuno deve mettere a disposizione la propria esperienza. Infine, secondo il sindaco di Cuneo: “Ogni Stato si ricordi che “nessuno è un’isola e che i destini di ogni persona sono legati”.