Polizia Penitenziaria |
Regione Piemonte
/

Test sierologici richiesti per la Polizia Penitenziaria

21 aprile 2020 | 10:42
Share0
Test sierologici richiesti per la Polizia Penitenziaria

Nelle carceri piemontesi il contagio del coronavirus continua a diffondersi, mettendo a rischio anche gli operatori di Polizia Penitenziaria per i quali il sindacato Sappe ha rivolto la richiesta alla Regione di far effettuare test sierologici

In seguito all’aumento dei casi di detenuti positivi al covid-19 nella popolazione carceraria piemontese, il segretario regionale del Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Vicente Santilli ha inviato una comunicazione al presidente della Regione Alberto Cirio, all’assessore alla Sanità Luigi Icardi e alle istituzioni di riferimento, in cui richiede l’effettuazione di test sierologici rapidi al personale di Polizia Penitenziaria negli istituti di pena del Piemonte. Ecco il testo:

L’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19, che permane sull’intero territorio nazionale, negli ultimi giorni, appare particolarmente preoccupante per il territorio Piemontese, dove, nonostante le misure di contenimento messe in atto, il contagio continua a diffondersi. Così come riportato anche dagli organi di stampa locali, la situazione è particolarmente preoccupante all’interno del carcere Lorusso e Cotugno, ove si è registrato un aumento dei soggetti positivi tra la popolazione carceraria.

Al fine di tentare di contenere il diffondersi del virus tra i detenuti, specifiche zone dei padiglioni dell’istituto sono stati destinati a ristretti risultati positivi al Covid-19, senza tuttavia premurarsi di dotare tutti gli agenti in servizio presso tali locali di idonee protezioni quali calzari, tuta, mascherine e visiera .Infatti, gran parte degli agenti ha prestato servizio solo con l’ausilio delle rituali mascherine, dotazioni non sufficientemente tutelanti nel caso di contatto diretto con detenuti Covid-19, come anche denunciato dal R.L.S. del Carcere Torino.

Gli agenti di Polizia Penitenziaria, che sono impegnati quotidianamente in “prima linea” ed esposti costantemente al rischio di contagio, temono non soltanto per la propria incolumità, ma soprattutto per quella dei propri famigliari conviventi. Alla luce del grande sacrificio che gli stessi stanno compiendo, appare doveroso un interventourgente al fine di non lasciargli in balia degli eventi, ma fornire loro il supporto necessario per cercare di alleviare l’enorme stress psicofisico a cui essi sono soggetti.

La scrivente Organizzazione Sindacale, con nota prot. n. 11/2020 del 25.03.2020, aveva già richiesto di valutare la possibilità di sottoporre ai tamponi tutto il personale della Polizia Penitenziaria e tutti gli operatori (sanitari e civili) che abbiano contatto giornaliero con la popolazione detenuta o con persone positive accertate al Covid 19, al fine di contenere l’epidemia in atto. Ad oggi, tuttavia, i controlli sul personale di Polizia Penitenziaria si sono limitati ai soggetti sintomatici, mentre nessun accertamento preventivo è stato effettuato sul personale venuto in contatto con detenuti risultati positivi al Covid-19.

Siamo consapevoli della difficoltà del momento, dell’importante impegno e dell’enorme sforzo della Sanità Pubblica, ma riteniamo che la tutela della salute di tutti i cittadini debba essere lo scopo primario dello Stato e delle Regioni, nonché la più alta forma di uguaglianza.

Uno strumento, che permetterebbe di effettuare velocemente un primo fondamentale screening su vasta scala, è il test sierologico, peraltro già utilizzato in numerose altre Regioni. La scrivente O.S. è consapevole delle criticità di tali test, in quanto potrebbero rilevare dei cd falsi positivi o falsi negativi, ma essi rappresentano una valida alternativa ai tamponi naso-faringei, che richiedono processi di indagine molto più lunghi e costosi, limitando il numero di campioni analizzabili e, conseguentemente, non consentendo un rapido intervento per il contenimento del diffondersi del contagio. A ciò si aggiunga che, presso l’Istituto Lorusso e Cutugno non vi è neppure un medico competente che possa intervenire celermente per migliorare i protocolli e i comportamenti volti a contenere il diffondersi del Covid-19.

Per tali ragioni si invitano le SS.LL.II. a fare in modo che siano effettuati, a tutti i poliziotti in servizio presso gli Istituti di pena del Piemonte, che ne facciano richiesta, test sierologici rapidi, a conferma dell’attenzione e vicinanza ai problemi degli agenti di Polizia Penitenziaria che hanno sempre contraddistinto il Vostro Governo.

Distinti saluti.

Vicente Santilli