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Superare l’emergenza rifiuti conseguenza del covid-19

10 aprile 2020 | 11:10
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Superare l’emergenza rifiuti conseguenza del covid-19

Anche la raccolta dei rifiuti rappresenta un problema durante l’emergenza coronavirus ed è un tema affrontato nella quinta commissione del Consiglio regionale

Superare anche l’emergenza rifiuti, causata dal Coronavirus. Oggi in quinta Commissione, presieduta da Angelo Dago, l’assessore Matteo Marnati ha illustrato ai consiglieri due delibere di prossima firma.

Una riguarda il Trm di Torino. “Quando un termovalorizzatore è al massimo della sua capacità, ci sono le ceneri leggere e quelle pesanti. Quelle fini sono portate a Barricalla e non ci sono problemi. Ma quelle pesanti erano usate dai cementifici, che ora sono fermi e non possono nemmeno esportare. Dobbiamo stoccarle: attraverso Iren abbiamo identificato due aree, una a Torino, l’altra a Borgaro. Abbiamo avvisato i due sindaci e Torino ha già dato il suo assenso. Ma le ceneri non saranno abbandonate, saranno semplicemente stoccate per poi essere conferite ai cementifici”.

Nel dettaglio si prevede la possibilità di depositare temporaneamente le scorie presso l’impianto di Torino via Germagnano, per un quantitativo non superiore a 13.000 tonnellate, nonché presso l’impianto di Borgaro Torinese, all’interno dei capannoni in località Tetti Oleo, per un quantitativo non superiore a 19.500 tonnellate, operando secondo le indicazioni fornite dalla Città metropolitana di Torino.

Con l’altra delibera, viste le attuali difficoltà di riciclo con molte aziende chiuse, “si dà la possibilità temporanea per 6 mesi per i 300 depositi che abbiamo in Piemonte, di stoccare sino al 20 per cento in più rispetto ai quantitativi concessi”, ha chiarito Marnati. Ma dall’emergenza si vuole trarre un beneficio per il futuro: “Oggi ci sono problemi sulla carta, che non viene più ritirata e sugli scarti della plastica (plast-mix) per i quali non esiste una vera economia circolare. Intendiamo contattare i grossi player per aprire stabilimenti di riciclo sul nostro territorio: questa emergenza ci insegna che non avendoli in Piemonte, se normalmente possiamo trasportare questi rifiuti, ora ci troviamo bloccati. Inoltre questa decisione porterà investimenti e lavoro sul territorio”.

È intervenuto Giorgio Bertola (M5s) ricordando la criticità legata ai siti di stoccaggio, specie per le acque di percolato. “Prima del deposito bisogna garantire l’idoneità del sito. E poi sarebbe interessante conoscere l’attuale produzione di rifiuti”.

Marnati ha risposto che è stata fatta richiesta da circa 10 giorni ai consorzi per avere dati ufficiali. “È possibile che nella città di Torino e le città turistiche o comunque attrattive di pendolari, il numero di rifiuti sia calato. Ma anche che i rifiuti siano aumentati nella cintura o in provincia”.

Alberto Avetta (Pd) ha sottolineato “che le due ordinanze siano uno stop per il modello circolare che abbiamo impostato in questi anni. Bisognerà comunicare chiaramente che si tratta di misure emergenziali e temporanee, perché la mentalità della raccolta differenziata non cambi nel lungo periodo”.

Nella stessa seduta, è stato dato parere favorevole all’unanimità alla delibera di ripartizione dei fondi per lo smaltimento dell’amianto. Tornando sulla polemica per la divisione dei fondi statali, che hanno assegnato alla Sicilia oltre 100 milioni e al Piemonte 1 milione, Marnati ha annunciato che la Regione ha raddoppiato la cifra a disposizione. “Partiremo con priorità con gli edifici scolastici, che adesso sono vuoti e con quelli ospedalieri per quanto possibile”.

È intervenuto Domenico Ravetti (Pd) sottolineando la necessità di finanziare e sviluppare l’Istituto di ricerca contro il mesotelioma: “Sarebbe un segnale forte specie in questo periodo”.