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Scusate l’insistenza: ma i tamponi?

22 aprile 2020 | 13:30
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Scusate l’insistenza: ma i tamponi?

Cambia la piattaforma utilizzata per le segnalazioni dei medici, viene inserito un esperto come l’ex ministro della Salute Ferruccio Fazio, ma nella gestione dell’emergenza rimane ancora aperta la questione dei tamponi da farsi ai conviventi di persone risultate positive

L’assurdo nell’assurdo! Se un medico di famiglia riscontra in un suo paziente i sintomi del coronavirus e lo segnala, come da prassi, al Sisp – Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl – il tampone richiesto potrebbe non essere effettuato se il medico non indica nella sua richiesta anche la persona da cui sarebbe potuto derivare il contagio. Questo criterio era vigente fino a pochi giorni fa e ha sollevato ulteriori critiche e polemiche. Ma come si conciliava con fatti come quelli che nel nostro piccolo abbiamo segnalato, come la situazione della famiglia di tre persone nella quale a una non è stato fatto il tampone, nonostante la convivenza, la presenza dei sintomi e la positività degli altri due componenti  il nucleo famigliare. O la signora che ha avuto il marito ricoverato per covid-19, è stata sottoposta all’isolamento domiciliare insieme ai figli e poi, passati i 15 giorni, ha potuto riprendere a lavorare, senza che le sia stato effettuato il tampone. Comunque sia, per fare l’esempio di Torino, il criterio della segnalazione da parte del medico dell’eventuale origine del contagio era stato comunicato dal  Simi, il sistema informativo delle malattie infettive dell’Asl Città di Torino, che dava questa risposta automatica alle richieste dei medici. Qui, poi, si è aperta l’altra questione, gravissima, delle mail perdute da un sistema che non è stato in grado di gestire le tantissime richieste che pervenivano quotidianamente.

Durante la puntata di Report di lunedì è stata letta, dal giornalista all’assessore alla Sanità Icardi, la seguente mail: “Se sei un medico che vuole segnalare un caso o un contatto di caso Covid+ tra i suoi assistiti, questa casella di posta (simi@aslcittaditorino.it) è la casella corretta ma si evidenzia  che potremo prendere in carico la tua segnalazione solo nel caso in cui siano disponibili i dati anagrafici del caso Covid positivo, diversamente, non potendo identificare e accertare la positività del caso indice, non siamo in grado di effettuare una valutazione del rischio per il tuo assistito”. L’assessore è parso sbigottito e ha bollato come sbagliata la comunicazione, segnalando che sarebbe stata cambiata, se il giornalista avesse fornito la mail appena letta…

Disposizioni date e poi cambiate, mail perdute nel nulla, correzione in corsa della procedura predisponendo più indirizzi mail per ricevere le segnalazioni, piattaforma che cambia per raccogliere più efficacemente le informazioni da parte dei medici ma, in tutto questo, resta un problema e non da poco:i conviventi di persone accertate positive al virus che non sono stati sottoposti a tampone e gli isolamenti disposti e non revocati dopo molte settimane, senza che anche in questi casi siano stati eseguiti tamponi di controllo per accertare la negativizzazione.

Confidiamo che l’arrivo di un tecnico come l’ex ministro della Salute Ferruccio Fazio consenta di mettere un po’ d’ordine in una situazione che dovrebbe essere gestita in tutt’altra maniera, anche perché si continua a non comprendere la genesi di tante disposizioni che non si sa se sono frutto di direttive nazionali o di interpretazioni locali. Ma in mezzo c’è la salute delle persone e, tra i tanti problemi in corso, l’eventuale positività non riscontrata in alcune, che potrebbe avere conseguenze serie, se non si pone rimedio alla questione. E tutto questo in vista della Fase 2…