Potenziare la sanità pubblica ma valorizzare anche quella privata

6 aprile 2020 | 15:10
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Potenziare la sanità pubblica ma valorizzare anche quella privata

L’onorevole Andrea Orlando dice che la sanità deve tornare a essere un tema gestito direttamente dallo Stato, ma il governatore Cirio non ci sta e rifiuta l’idea di un neocentralismo nella sanità

Il vicesegretario del Pd Andrea Orlando ha recentemente dichiarato che, alla luce di quanto sta succedendo nella gestione dell’emergenza coronavirus,  è necessario che la Sanità torni a essere un tema gestito direttamente dallo Stato. Sono bastate queste poche parole per far intervenire il governatore Cirio che si è detto contrario: “No a qualsiasi ipotesi di neocentralismo nella sanità. Indietro non si torna”  a cui ha aggiunto che semmai sarà da rivedere, valorizzandola la sanità pubblica.

Non male questa virata di pensiero, se si considera che solamente alla fine dello scorso anno scrivevamo dell’apertura della Regione ai privati, con tanto di previsioni di incremento delle tariffe e i budget destinati alle strutture sanitarie accreditate. Tutto ciò doveva essere, secondo chi guida la Regione Piemonte, un riconoscimento e al contempo un  passo deciso in direzione di un sistema sanitario privato non più concorrente del pubblico ma in grado di diventare un supporto dello stesso in determinati comparti. L’Aiop, l’Associazione delle strutture private, era chiaramente soddisfatta del cambio di linea.

A questo aggiungiamo un altro fatto e cioè che, sempre a fine 2019, avevamo scritto che “aumentano i tempi di attesa per una visita specialistica ma diminuisce il numero dei medici dal momento che in 10 anni gli ospedali della nostra regione hanno perso oltre 500 sanitari, 130 medici dell’urgenza e sul territorio mancano circa 70 pediatri. Anaao e Fimmg, sindacati dei medici, chiamano in causa la Regione: “Serve programmazione”. Questo secondo aspetto dovrà essere affrontato nel post emergenza, quando si dovranno chiarire tanti aspetti legati al modo in cui la sanità pubblica è stata trattata in questi anni dai governi regionali e da quello che dispone da Palazzo Chigi, di qualunque colore politico siano stati.

L’evidenza suscitata da questa situazione, certamente eccezionale, ha portato Cirio a confermare l’idea dell’importanza dei privati, visto il contributo fondamentale che stanno dando in questo periodo, aggiungendo però che tutto il sistema dovrà essere ridisegnato. Sono tutte considerazioni che arrivano prima della votazione che avverrà domani in Consiglio regionale che porterà all’istituzione della commissione per l’Autonomia che sarà presieduta dal leghista Riccardo Lanzo.

L’autonomia differenziata, cavallo di battaglia del governatore già in campagna elettorale, sarà quindi un discorso che concluderà il suo iter in un momento in cui i rapporti Regioni/Governo sono ai minimi storici e arriva dopo che la richiesta avanzata dal governatore piemontese di avere poteri straordinari è stata cassata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia.  Nonostante il no ricevuto Cirio procede per la sua strada, ritenendo che i poteri straordinari richiesti gli serviranno soprattutto per gestire la fase 2 dell’emergenza, quando ci si dovrà occupare della ripresa economica della Regione, così come del Paese. E come problema principale da affrontare Cirio pone quello della burocrazia, che rischia di rallentare tutti i provvedimenti presi. Un esempio è quello del sostegno alle famiglie per cui si possono utilizzare le risorse dei fondi sociali per i quali, però, è necessario prima convocare il comitato di monitoraggio per esprimere un parere, poi trasmettere il  dossier alla Commissione Europea che deve dare la sua approvazione. In totale almeno tre mesi di tempo per concludere l’iter. Così pure per i fondi Fesr per i quali si deve aprire un bando, poi le pratiche devono essere esaminate e con il tempo richiesto per completare il tutto si arriverà al prossimo autunno.

In ogni caso l’obiettivo primario in questo momento resta quello di salvare vite umane, lasciando al dopo emergenza le valutazioni complessive relative alle responsabilità delle Regioni e del Governo nella gestione dell’emergenza.