Nicolò Rosso premiato al  prestigioso World Press Photo 2020

Nicolò Rosso è un giovane cuneese trentacinquenne che, armato di macchina fotografica, ha scelto di allargare i confini del suo mondo per andare a cercare il punto più lontano dove la terra e il cielo si incontrano per formare l’orizzonte. Da anni vive a Bogotà, in Colombia e con i suoi scatti ha fatto conoscere delle realtà che a noi sembrano pagine di romanzi di scrittori come Coloane o il compianto Sepùlveda, da quanto trasudano avventura, sentimenti e stati d’animo contrastanti.

Rosso ha scelto di documentare con la sua macchina fotografica le miserie e le ricchezze di popolazioni sfruttate dal potere, ha visto il lavoro sporco dei trafficanti di droga, ha fermato l’immagine di tante periferie di quel mondo che si chiama Sudamerica. E tra le mille immagini che ha ritratto una lo ha inserito di diritto tra i vincitori del World Press Photo 2020, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo. Rosso è arrivato terzo nella categoria dedicata a “Contemporary issue, storie” alle spalle di un altro italiano, Lorenzo Tugnoli, dimostrazione del valore di questi artisti dello scatto. “Exodus” è il nome del progetto curato da Nicolò Rosso e che gli è valso il prestigioso riconoscimento, dedicato agli effetti della crisi economica e politica che attanaglia il Venezuela e, in particolare, alla migrazione, l’esodo, dei venezuelani verso la Colombia.