Infermieri militari nelle Rsa e pool magistrati anti-covid

28 aprile 2020 | 08:30
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Infermieri militari nelle Rsa e pool magistrati anti-covid

Il saluto ai 25 marescialli infermieri dell’esercito che verranno impiegati nelle Rsa in Piemonte è anche l’occasione per le dichiarazioni dell’assessore Icardi sull’emergenza in corso e sulla prossima apertura della Fase 2

I 25 marescialli infermieri che saranno impiegati nelle residenze sanitarie assistenziali Rsa del Piemonte sono stati accolti dalle autorità per un saluto, ieri mattina, lunedì 27 aprile alla Scuola di applicazione di Torino.

“L’emergenza non è terminata. La fase 2, che inizierà il 4 maggio, è una ulteriore sfida – ha detto loro Vincenzo Coccolo, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus in Piemonte. Ci auguriamo che la popolazione risponda al meglio al distanziamento sociale richiesto per questa seconda fase”. Le Rsa, sottolinea il commissario straordinario, sono anche in Piemonte «un cruccio e un motivo di preoccupazione, per cui immettere personale qualificato come quello dell’Esercito è motivo di soddisfazione».

“Un po’ di tempo in più, forse, non sarebbe guastato”.L’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, risponde così ai giornalisti che, a margine del saluto ai 25 marescialli infermieri dell’Esercito, gli chiedono se il Piemonte sia pronto per la fase 2. “È anche vero, però, che continuare a contenere il nostro sistema produttivo sarebbe stato un problema perché i danni economici sono davvero grandi. Sono tranquillo, ci ho sempre messo la faccia e ho fatto tutto quello che potevo e che sapevo”: Icardi ha commentato così la costituzione in Procura di un pool di magistrati per indagare sulla gestione dell’emergenza coronavirus. “Se dovessi andare in carcere, lo farò a testa alta”, aggiunge.

L’assessore commenta anche la richiesta di dimissioni avanzata dalle minoranze: «Non sempre, sul territorio, siamo riusciti a dare ai piemontesi risposte adeguate. Se servisse, darei le dimissioni anche ora, ma è il momento di curare le persone. Alla politica penseremo dopo…”.

Per quanto riguarda il pool anti-Covid creato in Procura a Torino, questo comprende quattro pubblici ministeri che si occuperanno dei fascicoli di indagine legati alla questione Coronavirus. La squadra è stata formata incrociando i gruppi di lavoro coordinati dai procuratori aggiunti Enrica Gabetta e Vincenzo Pacileo.
Al momento sono una quarantina gli esposti e le segnalazioni arrivate alla procura di Torino. Si cercherà anche di accertare eventuali responsabilità amministrative. A svolgere le indagini saranno i militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza e dei carabinieri del Nas. “L’obiettivo delle nostre indagini non è punire o scatenare una caccia alle streghe, ma dare risposte ai cittadini. Tenendo conto che siamo di fronte a un”emergenza senza precedenti”, spiegano dalla procura di Torino. I fascicoli aperti, secondo quanto si apprende, al momento sarebbero una trentina, tutti senza indagati e senza ipotesi di reato