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In Liguria il lockdown si fa più leggero

14 aprile 2020 | 09:27
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In Liguria il lockdown si fa più leggero

Le decisioni prese dal governatore Toti in contrasto con quelle dei suoi colleghi

Librerie, cartolerie, negozi di vestiti per neonati e bambini. Ma anche attività forestali, industria del legno e produzione di computer. Sono queste le attività che ripartono da oggi secondo l’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che ha allentato le misure anti-coronavirus.

Restano le serrande abbassate per tutte le altre attività commerciali, almeno fino al 3 maggio. Anche se, come annunciato dal premier Conte nell’ultima comunicazione ufficiale da Palazzo Chigi, le aperture potrebbero essere anticipate a seconda dell’andamento dei contagi.

In Liguria, dove ieri i contagi da Covid-19 hanno raggiunto quota 4355, come si legge nell’ordinanza firmata dal governatore Giovanni Toti, da oggi si potrà anche lavorare negli orti, nei frutteti e negli uliveti; si potranno riprendere lavori giardinaggio, attività nei cantieri nautici e di procedere alla manutenzione degli stabilimenti balneari e dei chioschi in vista della stagione estiva ormai alle porte, anche se resta incerta la possibilità per i turisti di raggiungere le spiagge.

Diverso, come abbiamo a più riprese ribadito, il pensiero del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha invece escluso ogni possibile riapertura già da oggi. Il lockdown resta dunque totale da noi in Piemonte «per non vanificare gli sforzi fatti finora». Stesso discorso in Lombardia, dove il governatore Attilio Fontana ha emanato un’ordinanza che vieta la riaperture di librerie e cartolerie, mentre è consentita quella dei negozi di abbigliamento per l’infanzia: la stagione estiva è alle porte, le temperature aumentano e i bimbi hanno bisogno di abiti più leggeri. Una necessità impellente di cui Fontana ha tenuto conto.