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Il perché della sostituzione dei due medici a Verduno

10 aprile 2020 | 08:32
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Il perché della sostituzione dei due medici a Verduno

Motivi di copertura assicurativa mancante sono quelli addotti dall’assessore regionale Icardi per la repentina sostituzione dei medici Ivo Casagranda e Giuseppe Cornara come responsabili delle aree cliniche a Verduno

Abbiamo dato notizia della repentina sostituzione, dopo pochi giorni di attività, dei medici Ivo Casagranda e Giuseppe Cornara come responsabili delle aree cliniche a Verduno. La vicenda ha suscitato scalpore in quanto entrambi i sanitari sono persone di grande esperienza ed erano rientrati in attività per supportare i colleghi in questa fase di emergenza. Sulla questione è intervenuto l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, che ha spiegato così i fatti:

“Una scelta dell’Unità di crisi e non dell’assessorato regionale” è la prima precisazione dell’assessore alla sanità Luigi Icardi. Una decisione -sempre secondo l’assessore – motivata da un aspetto giuridico e non operativo. “Nel momento in cui è stato avviato il nuovo reparto Covid-19 nell’ospedale di Alba e Bra, il commissario Giovanni Monchiero è stato chiamato a mettere in piedi in pochissimo tempo la squadra dirigenziale e operativa. Casagranda e Cornara, professionisti di altissimo livello, hanno subito dato la loro disponibilità come volontari e in queste settimane hanno lavorato in modo eccezionale per formare infermieri e medici. Il problema è che, come ha verificato l’Unità di crisi, sono medici in pensione e non possono avere la copertura assicurativa necessaria».

Così è stato deciso di trasferire alcuni primari in attività dal loro incarico e dirottarli su Verduno: «Si tratta di una scelta maturata nell’interesse degli stessi Casagranda e Cornara, per sgravarli di questa responsabilità: in caso di problemi, non avrebbero la copertura adeguata. Mi auguro che la decisione sia stata compresa e che entrambi continuino a collaborare con la nuova struttura, perché il loro contributo è fondamentale”.

Per quanto riguarda invece l’operatività di Verduno, Icardi ha detto che: “La Giunta ha concesso maggiori poteri al commissario straordinario, per dargli ancor più autonomia. Era necessario adottare la linea della prudenza, attivando pochi posti alla volta, ma dobbiamo progressivamente aumentarli e arrivare ad almeno un centinaio di letti di ricovero ordinario: al Piemonte serve al più presto la piena attivazione di Verduno, per sgravare il carico degli altri ospedali, dove invece continueranno a essere curati i pazienti nella fase più critica della malattia”.

A questo punto servono due osservazioni. Se Casagranda e Cornara sono stati rimossi per mere motivazioni assicurative, come può augurarsi l’assessore che i due professionisti  “continuino a collaborare con la nuova struttura, perché il loro contributo è fondamentale”?

Seconda osservazione: continua l’attivazione dei posti letto a Verduno per arrivare a un centinaio. Ma ieri Icardi non aveva dichiarato che in base al monitoraggio quotidiano dei contagi nelle Asl e negli ospedali si pensa di poter smobilitare posti letto o reparti a partire da dopo Pasqua, in una sorta di normalità controllata?