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 Dopo le mail spariscono i tamponi

16 aprile 2020 | 13:30
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 Dopo le mail spariscono i tamponi

Spariscono le mail dei medici di base che segnalano i pazienti potenzialmente positivi, spariscono i tamponi effettuati, i misteri nella gestione dell’emergenza continuano ad aumentare

Non bastavano le mail dei medici di base che segnalavano casi di sospetto contagio tra i propri pazienti, ora a sparire misteriosamente sono anche i tamponi effettuati. E’ di oggi la notizia che in una Rsa dell’Alessandrino una trentina tra pazienti e personale dovranno nuovamente sottoporsi all’esame per accertare l’eventuale positività al coronavirus. Anche in una casa di riposo di Ovada un terzo del centinaio circa di tamponi effettuati sono andati perduti come pure a Casale, dove nei prossimi giorni dovranno essere ripetuti un centinaio di test.

Nella nostra provincia sono invece ricomparsi quelli che erano stati effettuati nella casa di riposo di Sanfront. A sveltire il ritrovamento sono state necessarie le proteste del presidente della struttura, Silvio Ferrato.  In questo caso su 58 test effettuati  a ospiti e dipendenti della Rsa dove, per altro, sono stati riscontrati sei casi positivi al coronavirus, il 7 aprile erano arrivati a destinazione solo 33. Ferrato ha detto che “L’Asl da giorni non sapeva dirmi dove si trovassero” e lui, di conseguenza, aveva inviato una lettera al prefetto e una alla Regione.

E’ un problema che si è verificato nelle case di riposo ma anche con pazienti in quarantena domiciliare quindi è chiaro che non tutto vada come dovrebbe nei vari passaggi di mano. L’aspetto critico è che quel materiale che non si trova più potrebbe essere potenzialmente infetto e infettivo e, inoltre, viene a far a mancare il dato relativo agli anziani eventualmente positivi al virus così come quello del personale.  Dall’Unità di Crisi non sono arrivate risposte in merito, perché è stato detto che è difficile comprendere cosa sia accaduto dal momento che viene sempre raccomandato il tracciamento dei vari passaggi quando si inviano dei campioni in laboratorio.

Inutile dirlo, ma si tratta dell’ennesimo mistero che affiora nella gestione dell’emergenza sanitaria in Piemonte.