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Contributi regionali per abbattere costi finanziamenti

23 aprile 2020 | 09:46
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Contributi regionali per abbattere costi finanziamenti

La misura è rivolta a micro, piccole e medie imprese piemontesi e ai lavoratori autonomi

I “Contributi a fondo perduto finalizzati a sostenere le MPMI piemontesi ed i lavoratori autonomi nell’attivazione di operazioni finanziarie connesse ad esigenze di liquidità” sono finalizzati a supportare le micro, piccole, medie imprese e i lavoratori autonomi piemontesi (comprese anche le forme di autoimpiego di artigiani e commercianti senza dipendenti) nel sostenere i costi relativi ad ottenere finanziamenti bancari (o di altri intermediari finanziari) concessi a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19.

Il sostegno regionale si concretizza in contributi a fondo perduto, finalizzati ad abbattere i costi del finanziamento. L’importo relativo è commisurato a quello del prestito che l’impresa o lavoratore autonomo ha ottenuto tramite il canale creditizio.

 I finanziamenti, a fronte dei quali verrà erogato un importo da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 7.500 euro, devono connotarsi come nuovo credito connesso ad esigenze di liquidità, di importo fino a 150.000 euro e con durate di rimborso fino a 6 anni.

I prestiti da parte di banche, istituti e intermediari finanziari, devono essere stati stati erogati a partire dal 17 marzo 2020 in poi, dichiarando di aver subito un calo di fatturato nel bimestre marzo/aprile 2020 di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019 (questo elemento è automaticamente presunto per le imprese costituite nel 2019).

Le imprese interessate ad usufruire del bonus regionale devono quindi, in prima battuta, rivolgersi a banche, confidi o altri intermediari finanziari per richiedere il finanziamentoalle condizioni vigenti (la pratica per ottenerlo è autonoma e non correlata a questa misura). Successivamente, quando verrà pubblicato il bando regionale della misura in oggetto (indicativamente dal 12 maggio 2020 in poi), si potrà fare domanda per richiedere il bonus che  abbatte i costi del prestito precedentemente ottenuto.

Questa misura è concepita come complementare agli strumenti nazionali volti a facilitare l’erogazione di nuovo credito al sistema produttivo. Il contributo a fondo perduto può infatti essere cumulabile, ovviamente nel rispetto dei massimali sugli aiuti di Stato, con le iniziative di sostegno al credito di carattere nazionale e regionale (a meno che, in quest’ultimo caso, non fosse già previsto un contributo analogo). Si fa riferimento sostanzialmente ai provvedimenti dei recenti decreti legge del Governo, che riguardano strumenti quali il Fondo Centrale di Garanzia e SACE, così come le altre misure a livello regionale.

Per esigenze di semplificazione e velocità ci si è orientati su un meccanismo sostanzialmente automatico di intervento, basato su tre fasce di contributo, proporzionate rispetto all’importo delle operazioni sottostanti. In base a simulazioni su dati storici, l’importo di tali contributi dovrebbe consentire di coprire in maniera pressoché totale tutti gli oneri economici connessi all’attivazione dei finanziamenti a carico dei beneficiari.