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Cirio: la medicina territoriale ha delle falle

15 aprile 2020 | 17:00
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Cirio: la medicina territoriale ha delle falle

Per il governatore Cirio la sanità piemontese ha molte carenze e tra la medicina del territorio, che sarebbe “figlia di investimenti che non sono stati fatti, che non ha filtrato a sufficienza. L’attenzione però è altissima: quello che c’è nel territorio sta dando il massimo”.

Altro giro e altra corsa e così prosegue la diatriba relativa alle mail svanite nel nulla con le segnalazioni dei medici di base relativamente ai pazienti con sintomi riconducibili al covid-19. Ad affrontare la questione è il governatore Cirio che da ospite su Rai Uno di Storie Italiane dichiara che in Piemonte “la medicina territoriale ha delle falle”. “Ero presidente da 7 mesi quando è iniziata l’emergenza e ho preso la sanità che c’era – dice – con eccellenze ma anche gravi carenze. Tra queste la medicina del territorio, figlia di investimenti che non sono stati fatti, che non ha filtrato a sufficienza. L’attenzione però è altissima: quello che c’è nel territorio sta dando il massimo”.

“Il coronavirus, in Piemonte, è arrivato dal ceppo lombardo e la prova è che le province di confine con la Lombardia hanno mediamente il doppio dei contagi rispetto alle altre”, ricorda poi Cirio sulla diffusione dell’epidemia che nella regione registra numeri superiori alle altre zone d’Italia. “I medici ci dicono che il contagio in Piemonte è arrivato con una settimana di ritardo – aggiunge – ed è questo il motivo di questa coda più lunga. Essendo iniziata dopo – ribadisce – finirà anche dopo. Se è vero che il numero dei contagi hanno percentuali maggiori rispetto ad altre Regioni, è comunque altrettanto vero che la linea delle terapie intensive diminuisce e aumenta la linea dei guariti. Quindi qualche dato positivo c’è – conclude – anche se la linea del contagio ci fa tenere l’attenzione altissima”.
Resta da capire la correlazione tra i sette mesi di governo Cirio e le mail che sono svanite nel nulla, frutto di qualche errore commesso in questi giorni e non figlia dell’ennesima eredità negativa che si trascina da una legislatura all’altra, da una coalizione politica a quella opposta.