Aziende e ritardi nei pagamenti dello Stato

10 aprile 2020 | 13:55
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Aziende e ritardi nei pagamenti dello Stato

Quando il cittadino è debitore nei confronti dello Stato deve provvedere immediatamente a sanare la sua situazione. Se, viceversa è lo Stato a essere debitore nei confronti delle aziende fornitrici, i tempi si allungano a dismisura

Approvato in Senato un ordine del giorno che potrebbe almeno in parte integrare i provvedimenti per garantire un po’ di ossigeno alle aziende. Il provvedimento, promosso dal senatoreMauro Laus, è rivolto alle tante aziende fornitrici della pubblica amministrazione spesso alle prese con le lungaggini e i ritardi nei pagamenti degli enti pubblici, che sia lo Stato o i singoli Comuni.

“Ho promosso un emendamento al Decreto Cura Italia, poi convertito in ordine del giorno, per consentire la compensazione dei crediti con gli importi dovuti per tributi e imprese” spiega Laus. Si tratta di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, “maturati e certificati in forma ordinaria o telematica nei confronti delle amministrazioni pubbliche”. Dopo essere stato approvato, l’odg ora passa al Governo a cui spetterà di tradurlo in legge. “Per affrontare al meglio la ripresa, dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria, bisogna garantire liquidità alle aziende e questa soluzione può non solo liberare risorse ma anche salvaguardare gli stipendi dei lavoratori” ha concluso Laus.

Grazie ad alcuni provvedimenti, tra cui il decreto 35 del 2012 che prevedeva la finanziarizzazione dei debiti commerciali delle Pubbliche amministrazioni, i tempi di pagamento sono migliorati negli ultimi anni anche se il nostro Paese resta il fanalino d’Europa in questo ambito.  Con riferimento al giugno del 2019, il debito accumulato dalle amministrazioni pubbliche nei confronti delle aziende fornitrici ammontava complessivamente a 53 miliardi. Punto di forza dell’ordine del giorno presentato dal senatore Laus è che non prevede impegni di spesa aggiuntivi allo Stato, solo la possibilità per le aziende di riscattarli attraverso la dichiarazione dei redditi.