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Assessore Icardi, si dia una mossa!

27 aprile 2020 | 07:45
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Assessore Icardi, si dia una mossa!

Ogni giorno una segnalazione riguardante la mancata effettuazione dei tamponi sui nuclei famigliari con componenti positivi al covid-19, ogni giorno questa segnalazione cade nel vuoto. Dopo l’ultimo caso portato alla nostra attenzione non ci resta che un appello all’assessore alla Sanità Luigi Icardi

L’ultima segnalazione che abbiamo ricevuto è di oggi ed è la seguente: ho un amico, tuttora ricoverato al Carle dopo 12 giorni di rianimazione, che ha vissuto per un mese con la mamma 82enne e due altri anziani nella stessa casa. Mamma e figlio al piano inferiore, gli altri coniugi a quello superiore: tutti presentano sintomi, nessuno interviene per 15 giorni nonostante continue chiamate, fin quando per il mio amico la situazione precipita. La sua positività, il ricovero (31 di saturazione!) e tutto il resto, mentre mamma e coniugi vengono messi in quarantena preventiva, al termine della quale viene detto loro che “è tutto finito”. Solo la caparbietà della mamma del mio amico, (ripeto, 82 anni) fa sì che (ieri!!)ottiene il tampone. Si pensa: fatto a lei, ovviamente lo faranno anche agli altri due conviventi! Invece no, dovranno richiederlo altrimenti continueranno così. Come niente fosse.

Ogni giorno ne abbiamo una del genere e sono davvero tanti i casi di nuclei famigliari in cui uno o più componenti sono stati riscontrati positivi al covid-19 e altre persone della stessa famiglia, con o senza gli stessi sintomi, non sono state sottoposte al tampone e trascorso il periodo di isolamento domiciliare hanno ricevuto la comunicazione di via libera.

A nostra domanda specifica l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, dopo aver snocciolato vari dati, ha dichiarato che le Asl stanno attenendosi a una circolare ministeriale che stabilisce le priorità nell’effettuazione dei tamponi.

Però, il ministero della Salute ha sottolineato l’importanza che le persone colpite dal coronavirus vengano intercettate già sul territorio, cioè al loro domicilio, e indirizzate alle strutture dedicate. Per citare un esempio, in Veneto, sanità alla quale si vorrebbe ispirare quella piemontese, il tampone alle persone conviventi con pazienti positivi e in isolamento lo fanno già e il Veneto è tuttora, nonostante le speranze separatiste leghiste, una regione italiana. E l’OMS ha raccomandato caldamente di effettuare il test a tutte le persone, sintomatiche o asintomatiche che siano, che hanno avuto contatti con una persona infetta. Lo avevamo chiesto anche all’Unità di Crisi e pure da lì è arrivata la conferma della necessità di effettuare i tamponi nei casi che abbiamo segnalato.

Ogni giorno riceviamo i bollettini dalla Regione pieni di numeri e dati relativi a contagiati, ricoverati, deceduti, guariti, ma mai che si dica qualcosa sui tamponi da effettuare alle persone in isolamento insieme a familiari positivi. Anche perché, non facendoli, che dati possono essere forniti?

L’assessore Icardi concludendo la risposta alla nostra domanda ha detto: “E’ chiaro che c’è bisogno del massimo sforzo per poter arrivare anche a tamponarequeste persone che potrebbero, in una Fase 2, certamente essere pericolose per un contagio”.

Il problema, è quasi inutile scriverlo, è che sfuggano al controllo delle persone positive a loro insaputa, con i conseguenti rischi di contagio che rendano inutile l’avvio della fase 2. Non sappiamo più come segnalarlo, dirlo, chiederlo,  per cui ci affidiamo a un unico appello: ASSESSORE ICARDI, SI DIA UNA MOSSA!