Per commercio e turismo serve di più!!!

17 marzo 2020 | 17:41
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Per commercio e turismo serve di più!!!

“Buone le prime misure, ma per commercio e turismo serve un piano straordinario”

Nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo ci sono alcune, prime e necessarie risposte urgenti all’emergenza economica nazionale, ma per i settori commercio e turismo resta ancora molto da fare.

Il rinvio dei termini di pagamento dell’Iva, ritenute e contributi e la dilazione delle rate dei mutui – peraltro anticipata fin dal 6 marzo dall’accordo tra Associazione Commercianti Albesi e alcune banche del territorio – rappresentano un primo approccio concreto alla crisi in atto.

«Un cenno specifico va fatto al turismo – afferma Fabrizio Pace, direttore dell’A.C.A. – il comparto che nel corso del 2020 vivrà un crollo drammatico dei fatturati, ancora difficile da quantificare in toto ma certamente elevatissimo, senza precedenti. Siamo preoccupati non solo per l’immediato futuro, con una stagione primaverile ed estiva che risultano ormai compromesse, ma anche per l’autunno, che costituisce da sempre il momento di maggiore rilievo nel bilancio del turismo di Alba Langhe Roero e Monferrato.

Ci chiediamo che cosa verrà deciso a livello centrale per le prossime scadenze – ad esempio IMU e TARI – o per i canoni che molte strutture turistiche devono versare alle proprietà».

Giusta la norma sui voucher che sostituisce il rimborso monetario delle caparre, al quale le strutture non avrebbero potuto far fronte se in crisi di liquidità. Anche gli ammortizzatori sociali potranno essere molto utili.

«La prossima mossa molto apprezzabile – prosegue Pace – potrebbe essere l’incentivazione agli italiani che faranno le proprie vacanze in Italia, per favorire un recupero della “spesa sul posto” particolarmente importante per risollevare, un poco alla volta, sia il settore turistico, sia i negozi di vicinato che stanno soffrendo oltre ogni immaginazione».

Anche zone come le nostre, abitualmente frequentate da un turismo estero che rappresenta il 60% delle presenze, potrebbero beneficiare di un’idea rivoluzionaria, un “turismo a km zero”. Per darci una mano, tutti insieme.