La storia di Elena e del coronavirus contro cui ha lottato all’ospedale Carle

28 marzo 2020 | 16:00
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La storia di Elena e del coronavirus contro cui ha lottato all’ospedale Carle

Il suo messaggio è “restate a casa!”

Elena ha iniziato la sua lotta contro il coronavirus come la maggior parte delle persone senza sapere inizialmente la causa. Era il 28 febbraio quando ha iniziato a non sentirsi bene. In seguito alla visita dal suo medico di base ha iniziato la cura antibiotica prescritta. Attenendosi alle indicazioni qualora la situazione non fosse migliorata avrebbe dovuto recarsi in ospedale per una lastra.

La fatica di Elena è legata prevalentemente al respiro finché il compagno deve chiamare i soccorsi per portarla in ospedale. Qui le viene diagnosticato un inizio di polmonite, risulta positiva al tampone del covid-19 ma non ha febbre e viene quindi rimandata a casa. Qui continua a star poco bene, ha inappetenza, dolori in ogni parte del corpo. Anche il suo compagno risulterà positivo asintomatico.

Grazie all’interessamento del medico di base verrà trasferita all’Ospedale Carle. “E’ stata la mia salvezza – ci racconta Elena tra un colpo di tosse e l’altro – qui mi hanno subito messo l’ossigeno che mi aiutava siccome autonomamente riuscivo a fare soltanto più un quarto di respiro con i miei polmoni.

Continua: “Sono rimasta qui dal 13 al 22 marzo i primi 3 giorni in una stanza in cui si trovavano i pazienti che come me non necessitavano di esser intubati. Non ringrazierò mai abbastanza i medici e gli infermieri che si sono presi cura di me e degli altri pazienti trattandoci come persone, controllandoci ogni 10 minuti dovendo ogni volta dotarsi di tutte le precauzioni tute, mascherine. Così per ogni stanza e sempre con il sorriso la loro energia è stata di grande aiuto anche per il morale.”

Elena è stata tra i primi pazienti dimessi dall’Ospedale Santa Croce non perchè non risultasse più positiva al tampone ma perchè c’erano persone che avevano maggior bisogno di cure così ha scelto, in accordo con i medici, di tornare a casa.

Adesso è a casa, a riposo assoluto dovrà ripetere il tampone ma già aver ripreso a respirare è per lei una gran conquista. Racconta la sua storia perchè sia da esempio ma soprattutto un monito a quanti ancora sottovalutano la situazione, il suo messaggio è “restate a casa!”