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La Regione chiede al Governo il congelamento delle tasse su plastica e zucchero

9 marzo 2020 | 16:35
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La Regione chiede al Governo il congelamento delle tasse su plastica e zucchero

“Quello che prima poteva essere oggetto di discussione diventa un’emergenza inderogabile: dobbiamo difendere le nostre realtà produttive, i lavoratori e le loro famiglie” sostiene l’Assessore Elena Chiorino

L’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, chiede la sospensione per tutto il 2020 delle nuove tasse sulla plastica e sullo zucchero: “Le nostre imprese che lavorano con materiali plastici, dalla produzione, al riciclaggio, fino all’imbottigliamento non possono, soprattutto in questo momento, pagare un prezzo così elevato. Il Governo metta da parte le ideologie e revochi i provvedimenti. L’antidoto per le imprese e il lavoro c’è già e si chiama patriottismo industriale”.

Chiorino, che ha già contattato alcuni parlamentari piemontesi perché si faccia sinergia portando l’istanza anche alla Camera e al Senato, sostiene che “in un contesto di crisi produttiva generalizzata plastica, acque minerali e bibite gassate rappresentano un mercato e un indotto importante e che funziona. Già prima di questa situazione avevo denunciato l’assurdità e la non proporzionalità di queste imposte, convocando un tavolo e facendomi capofila delle lamentele che ci sono arrivate anche dalle altre Regioni italiane. Ma oggi, con l’emergenza Coronavirus, quello che prima poteva essere oggetto di discussione diventa un’emergenza inderogabile:dobbiamo difendere le nostre realtà produttive, i lavoratori e le loro famiglie e uno dei modi per farlo e congelare, per tutto il 2020 questa vera e propria stangata. Per capirne la portata basti pensare che il gruppo San Benedetto, che fattura circa 700 milioni di euro, ha dichiarato che subirà un aumento di spesa di 105 milioni”.

In Piemonte vengono imbottigliati ogni anno circa 2,8 miliardi di litri di acqua minerale e ci sono 27 concessioni attive. Un movimento che rappresenta un terzo dell’intero mercato italiano, vale oltre 500 milioni di euro, crea un giro d’affari altrettanto importante per l’indotto e occupa oltre 1000 lavoratori diretti e altri 4000 tra indotto e stagionali. Mineracqua e Assobibe, le due principali associazioni di categoria, stimano intorno al 20 per cento il potenziale calo di fatturato.