Ghisolfi: l’Italia deve chiedere e ottenere dall’Europa 400 miliardi 

23 marzo 2020 | 14:18
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Ghisolfi: l’Italia deve chiedere e ottenere dall’Europa 400 miliardi 

Il Vicepresidente e Tesoriere del Gruppo europeo delle Casse di risparmio esorta al pieno utilizzo del bazooka schierato dalla Banca centrale di Francoforte contro il virus: “liquidità che vada direttamente nelle tasche di famiglie e imprese, senza fronzoli né giochini” 

Quattrocento miliardi, fra collocamento di titoli e liquidità alle banche da finalizzare direttamente, “senza fronzoli né giochini”, al sostegno di famiglie e imprese colpite dagli effetti economici del coronavirus.
È questo il carico di munizioni che il nostro Paese può, e deve, impiegare utilizzando il bazooka messo a disposizione dalla Banca centrale europea grazie al rafforzamento dei piani di acquisto dei titoli di Stato e al nuovo programma finanziario lanciato dalla Governatrice Christine Lagarde contro la pandemia.
Una raccomandazione molto autorevole, e che lo diventa ancora di più in ragione del fatto che a formularla, all’indirizzo delle Istituzioni governative italiane, è il Banchiere e scrittore di origine fossanese Beppe Ghisolfi, dal 2018 Vicepresidente e Tesoriere del Gruppo europeo delle Casse di risparmio – interlocutore della UE sui temi della politica bancaria – e dallo scorso anno Consigliere del Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro cui spetta la formulazione di pareri e proposte sulle linee economiche di Governo e Parlamento di Roma.
“L’Italia, in prima linea nel combattere un’emergenza che mette alla prova l’intera Europa, può e deve chiedere e ottenere molto, con una iniezione diretta di liquidità nelle tasche di famiglie e aziende”, ha ribadito il Banchiere giunto nel frattempo nelle librerie di molte case con il suo quarto best sellers Aragno sulle Fondazioni Bancarie, altro pilastro fondamentale del sostegno alla società civile e alla cittadinanza per quanto autonomo e parallelo a quello strettamente creditizio.
Ghisolfi, intervistato da un quotidiano online di Novara, ha sottolineato che dopo questa emergenza molti valori di riferimento cambieranno, mentre l’economia tornerà gradualmente alla normalità con una maggiore importanza al merito, lo stesso che il personale medico e sanitario sta dimostrando nel curare e salvare il maggior numero di vite umane. “Ci riscopriremo tutti meno social e più sociali alla fine di questa quarantena a cui ci dobbiamo attenere scrupolosamente. A testa meno chinata sui telefonini e più alta nella società e nel rapporto con il prossimo”.