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Accordo con le parti sociali, Conte chiude l’Italia per 15 giorni: aperte solo le attività strategiche

21 marzo 2020 | 23:37
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Accordo con le parti sociali, Conte chiude l’Italia per 15 giorni: aperte solo le attività strategiche

Dopo una lunga riunione in teleconferenza con sindacati e Confindustria

Roma. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, come ulteriore misura per contrastare il dilagare del coronavirus, ha annunciato in diretta Facebook  la chiusura per 15 giorni di tutte le aziende italiane, tranne quelle considerate strategiche legate alla sanità, igiene, filiera agroalimentare e telecomunicazioni. Lo avevano chiesto i sindacati per tentare di mettere un freno ai contagi, mentre la Lombardia in serata aveva adottato misure analoghe per il suo territorio al termine di una giornata drammatica per numero di morti, mai così alto dall’inizio della crisi.

«Fin dall’inizio ho scelto di non minimizzare, di non nascondere la realtà che ogni giorno è sotto i nostri occhi. E’ la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova, questi decessi per noi, per il valore con cui siamo cresciuti, non sono semplici numeri, quelle che piangiamo sono persone, sono storie di famiglia. Le misure fin qui adottate richiedono tempo, sono misure dure ma dobbiamo resistere. Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole, con pazienza, fiducia. Non abbiamo alternative: in questo momento dobbiamo resistere, perché solo in questo modo riusciremo a tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo rispetto a quello che stanno compiendo altri concittadini. Penso a medici, infermieri, forze dell’ordine, forze armate, protezione civile, ai commessi dei supermercati, ai farmacisti, agli autotrasportatori ma anche dei servizi dell’informazione. Donne e uomini che ogni giorno compiono un atto di grande responsabilità e di amore nei confronti dell’Italia intera», ha premesso Conte.

«La decisione è di chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia indispensabile, cruciale alla vita del Paese. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio per stilare una lista di attività. Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i generi alimentari e di prima necessità. Non c’è nessuna restrizione su orari di apertura, non c’è nessun motivo per fare code ed andare all’assalto dei supermercati.  Rimangono aperte farmacie, parafarmacie, servizi bancari, postali, assicurativi, finanziariAssicureremo servizi essenziali quali i trasporti e attività connesse, accessorie e funzionali a quelle essenziali.  Al di fuori di questo, consentiremo solo modalità di lavoro in smart working».

«Rallentiamo il motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo. L’emergenza sanitaria si sta tramutando in piena emergenza economica. Il Governo interverrà con misure straordinarie che consentiranno di ripartire quanto prima», ha concluso il presidente del consiglio.