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Un progetto “Controllo del vicinato” anche a Cuneo?

10 febbraio 2020 | 18:51
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Un progetto “Controllo del vicinato” anche a Cuneo?

“Controllo del vicinato” è un progetto che nell’astigiano sta dando buoni risultati nel controllo del fenomeno dei furti in appartamento e che potrebbe essere imitato anche a Cuneo, dove il fenomeno dei furti è in aumento

Se a Cuneo si registra, con grande preoccupazione degli abitanti, l’aumento dei furti negli appartamenti, un esempio che potrebbe essere seguito per contenere il problema viene dalla vicina – non grazie all’autostrada – Asti, anch’essa definita provincia tranquilla, proprio come Cuneo, ma dove, come nel capoluogo della Granda, i furti nelle case costituiscono un problema reale.

Visto che le forze dell’ordine devono confrontarsi con organici non adeguati alla copertura territoriale che dovrebbero garantire, ad Asti come a Cuneo, nel 2016 nell’astigiano è stato avviato il progetto “controllo del vicinato” che oggi coinvolge 256 Comuni.  Nella pratica il progetto prevede un monitoraggio attivo del territorio da parte dei cittadini, che agiscono come delle vere e proprie vedette, sempre in contatto diretto con le forze dell’ordine, evitando così il rischio costituito dalle ronde spontanee che, nate per reazione ai furti, potevano diventare a loro volta pericolose. Con il progetto in corso si ottiene il monitoraggio del territorio dando legalità a questa sorveglianza attiva dei cittadini.

Con “controllo del vicinato” si ha un modello concreto di sicurezza integrata e partecipata che valorizza la collaborazione tra forze di polizia e cittadini i quali, riuniti in gruppi, controllano la loro zona di residenza segnalando quei fatti che potrebbero servire ad attivare le forze di polizia. Punto fondamentale, ribadito dagli stessi ideatori dell’iniziativa, è che vengano rispettate le regole che sono state concordate, in modo che i cittadini vengono coinvolti senza diventare giustizieri fai da te e magari vadano a suonare indiscriminatamente i campanelli…

Il mezzo di comunicazione che viene utilizzato è WhatsApp, nella cui chat sono ammesse solo segnalazioni e null’altro. Nell’astigiano il sistema sta funzionando grazie ai 256 comuni che sono in rete. Un esempio simile e collegato con quello dell’astigiano è attivo nelle Langhe, per uno scambio di informazioni tra paesi vicini.

A Cuneo la rete potrebbe essere costituita dai comitati di quartiere che potrebbero individuare nel presidente del singolo comitato il referente che tiene i contatti con le forze dell’ordine, in una collaborazione che potrebbe dare dei buoni risultati nella gestione di un problema che sta diventando, purtroppo, quotidiano.