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Tornano i rimborsi per le auto blu

10 febbraio 2020 | 11:15
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Tornano i rimborsi per le auto blu

Una proposta di legge che fa discutere, quella del leghista Alberto Preioni, per ripristinare il rimborso spese pieno per i componenti della Giunta regionale che utilizzano l’auto blu, rimborso che nel 2012 era stato decurtato di un terzo

Mentre sta calando il polverone sollevato dalle Rimborsopoli che hanno riguardato due diverse legislature regionali, quella guidata da Mercedes Bresso e poi da Roberto Cota, torna a creare discussioni un altro argomento correlato ai rimborsi spettanti ai consiglieri regionali così come ai componenti la Giunta, guidata oggi dal presidente Alberto Cirio. Si tratta della proposta di legge a prima firma di Alberto Preioni, capogruppo della Lega a Palazzo Lascaris, che è stata presentata allo scopo di aumentare i compensi degli assessori, sui quali nel 2012 era stata operata la riduzione di un terzo per quanto riguardava il rimborso spese – che andava dai 1.200 ai 1.700 euro – da corrispondere ai componenti la giunta che utilizzavano l’auto blu con autista.

Una misura che rispondeva a delle logiche ineccepibili, dato che chi utilizza un mezzo messo a disposizione dall’Amministrazione, le cosiddette e spesso contestate auto blu, non deve affrontare le stesse spese dei colleghi che viaggiano con mezzi propri. Così è stato per otto anni, ma se la proposta diventasse legge il rimborso tornerebbe a essere senza decurtazioni anche nel caso di utilizzo di auto blu con autista. Il capogruppo leghista, Alberto Preioni, ha anche studiato dove reperire le risorse per ridare “piena dignità” al rimborso da ripristinare: dalla riduzione del 10 per cento dei budget a disposizione per gli staff, che comprende le segreterie e i portaborse.

L’opposizione, visto anche il ruolo che deve sostenere, con Partito democratico e Movimento 5 stelle ad aprire le contestazioni, vuole ovviamente bloccare il progetto di legge di un esponente politico che aveva già presentato un’altra proposta, quella per aumentare gli stipendi del presidente e degli assessori regionali di mille euro al mese.

Abbiamo dato notizia, in questi ultimi giorni, della situazione drammatica in cui versano i conti della Sanità, il Piemonte continua ad avere un’economia stagnante e non passa giorno che davanti alla Regione si ritrovino a protestare cassintegrati delle aziende piemontesi che sono a rischio di chiusura. Forse il leghista Preioni si è perso qualcosa sul dibattito relativo ai costi della politica, anche se in ciò è in buona compagnia, viste le iniziative in questo senso a livello parlamentare. Quantomeno manca di sensibilità, proprio nei confronti di tutti coloro che in questo momento sono costretti a fare i conti per arrivare a fine mese.