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Meglio il genepì del limoncello

6 febbraio 2020 | 17:35
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Meglio il genepì del limoncello

13 produttori e trasformatori in tutto il Piemonte, tra Cuneo, Torino e Asti per un prodotto che ha appena ottenuto Ig, l’indicazione geografica da parte dell’Unione europea: è il genepì

Un altro prodotto di qualità del Piemonte, che interessa anche la nostra provincia, ha ottenuto il marchio europeo di tutela Ig, l’indicazione geografica. Si tratta del genepì, la cui produzione annuale, al momento, è di 30 mila bottiglie. I produttori e trasformatori di genepì sono veramente un numero esiguo, se ne contano, infatti, solo 13 tra Cuneo, Asti e Torino.

A vigilare sulle coltivazioni, sul disciplinare e sulle lavorazioni ci sono le dogane e i monopoli che controllano il prodotto di cui solo una piccola parte è destinato al commercio con l’estero. Per proteggere il genepì, nel 2002 è nata un’associazione di tutela il cui presidente è Paolo Rovera che ci tiene a specificare che: “È uno dei prodotti più tipici della cultura alpina piemontese, ora protetto da un disciplinare rigoroso e controlli periodici. Ad esempio l’artemisia usata deve essere coltivata sopra i 1500 metri”.
E a proposito della bontà del genepì, l’invito dei produttori è quello di sostituire, a fine pasto, specie se si è in un ristorante piemontese, questo prodotto tipico del Piemonte al limoncello che è diventato uso comune consumare. Non si tratta di protezionismo, ben inteso, ma solo il desiderio di rivendicare l’unicità e bontà di un prodotto made in Piemonte.