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Interrogazione in Parlamento sul caso di Leonardo Motera

7 febbraio 2020 | 16:52
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Interrogazione in Parlamento sul caso di Leonardo Motera

La vicenda di Leonardo Motera, il giovane monregalese in attesa di processo in Inghilterra, è un caso clamoroso di mala giustizia. Per tentare di trovare una soluzione è stata presentata un’interrogazione in Senato in cui si sollecita l’intervento dei ministeri competenti. Tra i firmatari il senatore cuneese Mino Taricco

Leonardo Motera, il giovane monregalese in attesa di processo in Inghilterra, è vittima di un clamoroso caso di mala giustizia. Da sequestrato e costretto a lavorare, insieme ad altri ragazzi, alla produzione di droga per conto di una banda di trafficanti, il ragazzo aveva visto con sollievo l’intervento della polizia che aveva sgominato la banda ma il sollievo si era trasformato in paura nel momento in cui i suoi stessi liberatori lo hanno nuovamente imprigionato, questa volta in un carcere di Londra, accusandolo di essere complice di chi lo aveva in realtà rapito. Leonardo, accusato di traffico internazionale di stupefacenti e trattenuto in Inghilterra da oltre 6 mesi, attualmente si trova in condizione di semilibertà con l’obbligo di dimora a Londra. Può uscire di casa dalle 6 alle ore 19 e per essere monitorizzato nei suoi spostamenti dalla polizia inglese deve indossare costantemente un braccialetto elettronico alla caviglia. Un ulteriore assurdità è il fatto che l’affitto dell’alloggio in cui deve essere reperibile, circa 1.300 sterline al mese, è a carico della sua famiglia. Ora, sulla sua vicenda è stata presentata un’interrogazione in Senato in cui viene chiesta l’attenzione del Ministro della Giustizia e di quello degli Affari Esteri.

Tra i parlamentari firmatari dell’interrogazione c’è anche il senatore Mino Taricco che interviene sottolineando che: “Risulterebbe che il giovane Leonardo, rimasto senza occupazione ed attivandosi nell’immediato nella ricerca di un nuovo impiego, abbia incontrato un uomo che, con la promessa di un nuovo posto di lavoro fuori Londra, lo abbia trasferito in una non ben precisata località nel Norfolk, nella costa inglese orientale, in una struttura che si sarebbe poi rivelata una trappola nella quale è stato posto in condizioni di totale privazione della propria libertà personale, e costretto contro la sua volontà a cooperare alla coltivazione di piante di cannabis, ovviamente illegale, in una sorta di piantagione in serra allestita all’interno di un edificio industriale che sarà oggetto di una retata il 16 luglio da parte della polizia inglese nella quale viene insieme a tutti i presenti arrestato. Dal 29 Ottobre scorso ne è stato poi disposto il suo stato di libertà provvisoria, in attesa del processo dibattimentale che avverrà solamente a partire dal prossimo Luglio.

Abbiamo voluto così richiamare l’attenzione dei Ministri della Giustizia e degli Affari Esteri per valutare una ipotesi di cooperazione tra i Ministeri – italiano e quello inglese – e mettere così il giovane nella possibilità di dimostrare la propria innocenza di fronte alla Corte di Giustizia inglese e la sua estraneità al gruppo criminale che gestiva la produzione ed il traffico di sostanze stupefacenti. Abbiamo chiesto altresì ai Ministeri competenti di valutare tutte le iniziative previste dalla “Decisione Quadro 2009/829/GAI del Consiglio del 23.10.2009 sull’applicazione tra gli Stati Membri dell’Unione europea del principio del reciproco riconoscimento alle decisioni sulle misure alternative alla detenzione cautelare,  in modo tale che il giovane ragazzo possa scontare la misura cautelare alternativa in Italia presso la residenza del padre” conclude così il Senatore Mino Taricco “ anche per non lasciare che un eventuale ingenuo affidamento, che il giovane ha già pagato carissimo con il suo sequestro e un periodo di fatto di semi-schiavitù o comunque di totale privazione di libertà, di cui è stato oggetto, rischi di trasformarsi, in una sorta di drammatica commedia degli equivoci, in una tragedia personale e familiare ”.