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Come non sbagliare vino a San Valentino. I consigli del Sommelier

9 febbraio 2020 | 18:19
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Come non sbagliare vino a San Valentino. I consigli del Sommelier

Le possibilità sono molte e per tutti i palati

Non c’è cena romantica che non necessiti di un corretto abbinamento cibo-vino. E quale modo migliore per stupire il partner, specialmente in occasione di San Valentino, iniziando la serata con una cena a lume di candela.

Le possibilità sono molte e per tutti i palati. Ma andiamo per ordine… iniziamo a capire se preferite un abbinamento a calice, partendo dall’eventuale aperitivo, e che poi affianchi il menu proposto per la serata in un crescendo di profumi. Oppure se la preferenza di un’unica etichetta, in caso conosciate molto bene i gusti del vostro partner e siate sicuri della vostra scelta.

A questo punto avrete capito che l’abbinamento non è soltanto una questione armonica di accostamenti cibo-vino; ma cosa più importante è abbinare il vino (e di conseguenza i profumi e le sensazioni che ne derivano) alla vostra dolce metà. Inoltre è possibile grazie ad alcuni accorgimenti lanciare alcuni messaggi, come il non esser impacciati ma sicuri di sé, il conoscere e aver notato piccoli particolari inaspettati, o dichiarazioni vere e proprie.

Il rosso ovviamente prevale in questa ricorrenza sia nei piatti, ma non solo. Ecco alcuni vini con cui non sbagliare e non deludere le aspettative. Per iniziare il modo migliore è brindare con una bollicina. Consiglio, per rimanere in Piemonte un Alta Langa rosè: fine elegante e persistente la bollicina di Enrico Serafino “Oudeis Rosé de Saignée” dal greco Nessuno “Odisseo” un riconoscimento al terroir dell’Alta Langa e al vitigno pinot nero. Per la cena continuerei con un vino del trentino, e abbinerei quindi un pinot nero delicato e fruttato, come ad esempio la riserva Monticol della cantina Terlano.

Un classico per continuare, che siate a cena con il tavolo con vista o leggermente appartato in un angolo della sala per garantire la giusta riservatezza potrebbe essere il re dei vini del Piemonte: il Barolo. 2010 annata pronta e più corposa, 2013 anch’essa pronta ma più delicata; alcuni nomi efficaci quanto una freccia di cupido, Michele Chiarlo, Paolo Scavino, Rocche dei Manzoni, Conterno Fantino. Nomi conosciuti e che garantiscono sempre buon rapporto qualità-prezzo.

Se invece la vostra compagna è amante dei vini più corposi potete optare per pietanze intriganti servite con Amarone De Buris cantina Tommasi o un Brunello di Montalcino Poggio antico (più vellutato) o per chi ama colpire Biondi Santi Riserva 2001.

Per Terminare scendiamo al sud e abbinerei, ad esempio a un tortino caldo dal cuore fondente, un Marsala Samperi di Marco De Bartoli.

Per chi non ama i rossi e non vuol deludere le aspettative vi consiglio un classico che rimane sempre un esperienza unica vi consiglio una bottiglia che ho avuto la fortuna di assaggiare e che potrei suggerire per i palati più raffinati, adatta a una persona sicuramente di classe dal carattere deciso, ma anche dolce, sensibile e suadente; ottimo a tutto pasto, lo champagne MONMARTHE vinoteque brut 1995.  60%pinot noir e 40%chardonnay.