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Barolo e Barbaresco volano a New York

1 febbraio 2020 | 16:02
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Barolo e Barbaresco volano a New York

A New York c’è grande attesa per la prima edizione del Barolo & Barbaresco World Opening organizzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani per presentare le etichette di oltre 200 produttori vitivinicoli delle Langhe

A New York c’è grande attesa per la prima edizione del Barolo & Barbaresco World Opening organizzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani: le etichette di oltre 200 produttori vitivinicoli delle Langhe saranno presentate a Masters of wine, Sommelier e giornalisti provenienti da tutto il mondo. Un parterre eccezionale per l’appuntamento che si terrà martedì e mercoledì prossimi a Manhattan in un famoso locale della FiFth Avenue (Il Center415) per degustare le nuove annate Barolo 2016 e Barbaresco 2017, ma il prestigioso evento non è sufficiente a distogliere l’attenzione dalle incognite dello scenario internazionale.

“Grande è l’impegno degli imprenditori per organizzare queste eccellenti iniziative di promozione – spiega Paolo Sartirano, presidente della Sezione Vini, Liquori, Distillerie di Confindustria Cuneo – ma dalla questione dazi degli Stati Uniti all’allarme sanitario in Cina, che ha portato a cancellare i festeggiamenti in occasione del Capodanno, sono diversi i fronti aperti che bisogna monitorare per salvaguardare il settore”.

“In questo momento tutti prendono la parola, ma non vi sono certezze – prosegue Sartirano, commentando lo status quo relativo ai dazi annunciati dall’amministrazione Trump su prodotti del Made in Italy, tra cui il vino -. Siamo in una fase delicata, di attesa, che Confindustria sta studiando attentamente. Le autorità americane dovrebbero esprimersi entro il 15 febbraio e se i dazi dovessero entrare in vigore, l’incidenza sarà in ogni caso negativa e comporterà un aumento sicuro dei prezzi, costringendoci a ripensare le strategie di business per il mercato USA”.

Timori arrivano anche per l’allarme Coronavirus dal Continente asiatico, che per i nostri vini, ha assunto un ruolo di player strategico. “In questi giorni – evidenzia il presidente Sartirano – ho avuto modo di confrontarmi con Jeff Gong direttore di Wine Ita, associazione che raggruppa in Cina oltre 70 importatori di vini italiani. Da un lato ho avuto la conferma che cresce l’interesse per i vini dell’eccellente qualità italiana anche da parte del consumatore medio e quindi, i consumi da parte della popolazione, di vini di qualità sono in trend di crescita, ma l’emergenza sanitaria di questi giorni genera apprensione e allarme”.

“Tra le prime contromisure per arginare il Coronavirus – prosegue il presidente della Sezione Vini, Liquori, Distillerie di Confindustria Cuneo – sono stati cancellati tutti gli eventi legati alla festa più importante dell’anno in programma per la fine del mese di gennaio. Non è ancora possibile stimare l’entità del danno, anche se sappiamo che è rilevante: il consumo di vino durante il Capodanno rappresenta all’incirca il 30 percento di quello annuale. Attendiamo ora di capire se verranno confermati gli eventi fieristici, in primis l’esposizione China Drinks Food Fair di Chengdu che si svolge nel mese di marzo ed è la manifestazione più importante dedicata ai vini e spirits. Gli operatori cinesi sono comunque fiduciosi per quanto stanno facendo gli organismi statali e la tendenza positiva è accompagnata dai numeri: negli ultimi cinque anni i volumi sono cresciuti esponenzialmente insieme al feeling per l’Italian style”.