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Il Piemonte in cassa

4 febbraio 2020 | 15:05
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Il Piemonte in cassa

Nonostante che nella Granda si siano registrate crisi di industrie come l’Ilva e la Mahle ma anche di tante altre aziende medie e piccole, dal report annuale della Uil sulla cassa integrazione, che serve a valutare l’aumento delle ore a livello nazionale e regionale, la provincia di Cuneo è tra le quattro piemontesi in cui nel 2019 si è verificata una contrazione delle ore di cassa integrazione col – 51,3%.

Nonostante che nella Granda si siano registrate crisi di industrie come l’Ilva e la Mahle ma anche di tante altre aziende medie e piccole, dal report annuale della Uil sulla cassa integrazione, che serve a valutare l’aumento delle ore a livello nazionale e regionale, la provincia di Cuneo è tra le quattro piemontesi in cui nel 2019 si è verificata una contrazione delle ore di cassa integrazione col – 51,3%.

Il dato nazionale riporta che nel 2019, in Italia, sono state chieste 259.653.602 ore di cassa integrazione, in crescita del 20,2% rispetto all’anno precedente. A livello regionale la richiesta è stata di 32.464.616 ore, e in questo caso l’aumento è stato del 14%. Nello specifico si tratta del +10,3% di ordinaria, +17% straordinaria, -75,1% in deroga. Mensilmente sono stati tutelati dalla misura della cassa mediamente 15.914 lavoratori piemontesi, con un incremento di 1.950 unità rispetto al 2018. Nella speciale classifica, in questo caso poco meritoria perché fotografa uno stato di crisi permanente, il Piemonte è risultata la seconda regione per numero di ore richieste, preceduto dalla Lombardia.

Come detto, la provincia di Cuneo si distingue, in positivo, per una contrazione del numero di ore di cassa integrazione (-51,3%) a pari merito con Vercelli e poco sotto Asti, con il suo -51,6%. A Torino spetta la palma, poco gradita sicuramente, con le sue 22.927.687 ore di cassa, di provincia più cassaintegrata d’Italia, precedendo Roma (13.272.526) e Milano (13.071.925). Per perdere questo poco ambito scettro bisognerà attendere che ripartano gli investimenti previsti da Fca, con il raggiungimento della piena occupazione nel 2022, come è stato ribadito dall’azienda alla Regione.

Dando un’occhiata ai dettagli, confrontando gli ultimi due anni, 2018 e 2019, si è registrato un aumento percentuale della cassa integrazione nell’Industria (+20,1%) un miglioramento per l’Edilizia (-39,4%), l’Artigianato (-82,8%) e il Commercio (-31,7%). Poiché, però, l’industria ha ancora un peso notevole nell’economia regionale, il dato finale delle ore di cassa deve registrare un + 14% nonostante i miglioramenti segnalati in diversi comparti.

Per i sindacati il dato preoccupante è la crescita della cassa integrazione straordinaria. Una delle soluzioni avanzate per contenere l’aumento delle ore di cassa è quella di un piano straordinario di riqualificazione per tutti coloro che sono coinvolti nelle crisi aziendali senza possibilità di soluzione. Per poterlo fare serve un censimento delle figure professionali che mancano o sono carenti nel mondo del lavoro in modo tale da poter rendere possibile una riconversione professionale dei lavoratori e il loro reintegro.