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Sottratto mezzo milione di euro a una novantenne albese

12 gennaio 2020 | 09:17
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Sottratto mezzo milione di euro a una novantenne albese

Due conoscenti della vittima, padre e figlia, avrebbero sottratto mezzo milione di euro all’anziana che vive ad Alba, approfittando del suo stato di debolezza psicologica

Giovedì scorso, presso il Tribunale di Asti si è tenuta l’udienza presieduta dal giudice Giulia Bertolino, nell’ambito del processo nel quale sono imputate due persone, padre e figlia, accusate di circonvenzione di incapace ai danni di una loro conoscente, una donna novantenne, che vive ad Alba.

I due avrebbero approfittato della fragilità e dello stato di solitudine dell’anziana, che accusa tratti depressivi della personalità, per sottrarle circa mezzo milione di euro nel periodo che va dal 2012 al 2017. I due imputati sarebbero riusciti nel loro intento fingendo di trovarsi in difficoltà economiche e avrebbero sottratto il denaro attraverso prelievi bancomat e pagamenti con carte di credito collegate ai due conti correnti dell’anziana.

La vicenda è venuta alla luce nel 2017 grazie al nipote che, ricevuto dalla zia l’incarico di unificare i suoi due conti bancari, nell’occasione si era reso conto dei prelievi anomali. A quel punto è scattata la denuncia e, contemporaneamente, il nipote ha fatto richiesta di un consulto con medici specialisti che hanno certificato la situazione di vulnerabilità dell’anziana donna.

Nell’udienza di giovedì scorso sono stati sentiti sia il nipote che il luogotenente Paolo Cavelli del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Alba, che ha riferito dell’indagine svolta, nel corso della quale era stata effettuata anche una perquisizione in casa degli imputati.

Nella prossima udienza, fissata per il 30 aprile, saranno sentiti altri testi, tra cui la moglie e la figlia del nipote e la sorella della vittima.