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“Più forza ai comitati di quartiere cuneesi”

16 gennaio 2020 | 08:51
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“Più forza ai comitati di quartiere cuneesi”

Lorenzo Pallavicini: “Chi governa oggi la città dia maggiore peso al ruolo che hanno i rappresentanti dei quartieri, perché solo rendendo maggiori le responsabilità dei comitati si potrà arrivare ad ottenere un servizio migliore ai cittadini, senza limitare il loro ruolo solo più a mero punto di ascolto per i cittadini”

Scrive il cittadino cuneese Lorenzo Pallavicini.

Egregio Direttore,

è tempo di stilare i primi bilanci per questa amministrazione comunale cuneese e tra i tanti aspetti merita attenzione il rapporto tra comitati di quartiere e governo cittadino, una relazione che sembra essersi fatta più distante, con diverse decisioni calate dall’alto con poca concertazione. A parte progetti che hanno diviso una città (piazza Europa) o idee che non sono state autenticamente raccolte fino in fondo (caserma Montezemolo), sembra mancare empatia tra i primi interlocutori dei cittadini, i comitati, e la giunta comunale.

Come si può migliorare la qualità del rapporto tra i comitati di quartiere e amministrazione?

Sarebbe necessaria una riforma del regolamento dei comitati, ad oggi antiquato e necessitante nuove forme di coinvolgimento, trasparenza e partecipazione attiva, come hanno già fatto diverse città, anche di colore simile all’attuale giunta comunale. Partendo dall’ascolto e dalle esperienze dei vari comitati, perché non provare a riscrivere le regole del gioco assieme, amministrazione e rappresentanti dei comitati?

Chi governa oggi la città dia maggiore peso al ruolo che hanno i rappresentanti dei quartieri, perché solo rendendo maggiori le responsabilità dei comitati si potrà arrivare ad ottenere un servizio migliore ai cittadini, senza limitare il loro ruolo solo più a mero punto di ascolto per i cittadini. 

Dal momento che sono davvero tanti i quartieri in una città pur relativamente piccola come Cuneo, forse servirebbe avere un assessorato specifico, dedicato al rapporto tra comune e quartieri, altrimenti se i comitati rimangono solamente una delega delle tante non potranno avere l’attenzione dedicata che meritano. Se ad oggi chi ha la delega si deve occupare anche di urbanistica, turismo ed attività produttive, si comprende bene come le priorità per questa persona saranno altre rispetto alle necessità dei comitati.