I ritardi dei treni in Piemonte

27 gennaio 2020 | 11:43
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I ritardi dei treni in Piemonte

Se i pendolari, quelli che viaggiano in treno, si lamentano spesso di arrivare in ritardo sul lavoro la spiegazione è in questo dato: il Piemonte è la regione con i convogli meno puntuali d’Italia.

Se i pendolari, quelli che viaggiano in treno, si lamentano spesso di arrivare in ritardo sul lavoro la spiegazione è in questo dato: il Piemonte è la regione con i convogli meno puntuali d’Italia. Se la media nazionale dei treni in ritardo è stimata nel 9% nella nostra regione si raggiunge il 22%. Si tratta di ritardi di pochi minuti o di ore ed è un dato che non tiene conto dei treni che vengono cancellati. Ai ritardi, che costringono i pendolari della Cuneo – Torino a viaggiare con l’ansia e l’occhio incollato all’orologio, si aggiunge un altro dato e cioè che sui 194 treni che viaggiano sulle rotaie piemontesi il 21,7% ha più di 15 anni. Il restante 78,3% non se la cava meglio perché ha solo tre anni in meno. Un punto a vantaggio di Trenitalia è invece il fatto che negli ultimi dieci anni i prezzi sono aumentati del 48%. I servizi, però, sono diminuiti dello 0,4%.

La Regione ha tentato di tamponare la situazione stanziando un milione e mezzo di euro per il bonus treno, per confermare la Carta Tutto Treno e il Bonus Pendolari oltre a mitigare i disservizi e, magari, per aggiungere servizi per la prossima stagione estiva. Sicuramente i pendolari preferirebbero una maggior puntualità dei treni aumentando la percentuale di quelli che arrivano a destinazione senza creare affanni o provocare successive corse verso il posto di lavoro, in una continua lotta contro il tempo. Tanto per fare un esempio, sulla tratta tra Cuneo e Torino il comitato dei pendolari della linea ha calcolato che i treni hanno registrato ritardi per circa 28 ore al mese.

Tra Regione Piemonte e Trenitalia esiste un contratto di servizio che non sempre la Regione riesce a far rispettare. D’altra parte, chi viaggia, specie per per lavoro, paga per ottenere un servizio e non per trascorrere la sua vita in un vagone, freddo d’inverno e soffocante d’estate, in balia degli eventi e nella costante speranza di non dover attingere al monte permessi sul lavoro per giustificare i ritardi dovuti a treni che sono solo belli nelle pubblicità, quelle che magnificano l’alta velocità. Per gli altri bassa velocità e speranza di poter arrivare in tempo.