Frana la montagna a Ventimiglia: vigili del fuoco cinofili escludono vittime sotto le macerie

15 gennaio 2020 | 09:26
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Un testimone: «Un boato come si fossero scontrati due treni»

Ventimiglia. «Un boato, come si fossero scontrati due treni». Sono le parole di un residente di corso Toscanini ai soccorritori, che hanno lavorato fino all’una di notte per escludere la presenza di feriti o, peggio, vittime, sotto la montagna di massi e terra franata sulla carreggiata stradale intorno alle 19 di martedì 14 gennaio.

Vigili del fuoco del distaccamento di Ventimiglia e polizia locale hanno atteso l’arrivo, intorno alla mezzanotte, del nucleo cinofili del 115 di Savona, giunto da Torino, che ha effettuato un accurato sopralluogo con due cani sull’area dello smottamento.

Tragedia sfiorata. Basta osservare la massa di detriti per comprendere che l’assenza di vittime sia un miracolo. La frana ha travolto tutto: una palma alta circa sei metri, un tempo piantata a bordo strada, crollata per il peso dei massi e finita sulla palizzata che delimita un parcheggio, a ridosso del marciapiede. C’è l’accesso ad una abitazione, con una ringhiera di protezione a valle distrutta dai massi: se fosse passato qualcuno sarebbe morto sul colpo.

L’intera carreggiata è coperta dai detriti di una parte di costone roccioso che ora non c’è più. Quello che resta rischia di franare da un momento all’altro. Corso Toscanini resta interrotto per diverse decine di metri nei pressi della galleria del parallelo corso Francia.