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Dazi USA, buone notizie dal reparto vitivinicolo

19 gennaio 2020 | 12:01
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Dazi USA, buone notizie dal reparto vitivinicolo
Dazi USA, buone notizie dal reparto vitivinicolo
Dazi USA, buone notizie dal reparto vitivinicolo

“I mercati di esportazione sono un opportunità di crescita chiave per le cantine statunitensi. E’ giunto il momento di riconoscere i vantaggi unici del commercio del vino ed eliminare i dazi una volta per tutte”

Cari lettori, in questi giorni girovagando tra le Langhe mi chiedevo di cosa avrei potuto parlarvi, argomenti che ancora non ho toccato,  ma nelle langhe in questo periodo le vigne riposano e i vini hanno iniziato il loro processo di maturazione personale. Tutto sembra tacere, in realtà non è cosi. Usciamo dalla provincia, e apriamo gli occhi verso un lavoro molto importante, portato avanti in questi giorni a tutela del futuro del settore vitivinicolo.

In questi giorni si è parlato nei giornali e telegiornali dei dazi che gli Stati Uniti avrebbero avuto intenzione di mettere sui prodotti agroalimentari europei, in arrivo però buone notizie proprio dal Presedente di Unione Italiana Vini, Ernesto Abbona (titolare dei Marchesi di Barolo). Le sue dichiarazioni, dopo l’incontro e la presa di posizione del CEEV e WINE INTITUTE, che hanno firmato un accordo applicando il “zero per zero” chiedendo l’eliminazione di tutte le tariffe doganali sul vino sono cosi state:

“I mercati di esportazione sono un opportunità di crescita chiave per le cantine statunitensi. E’ giunto il momento di riconoscere i vantaggi unici del commercio del vino ed eliminare i dazi una volta per tutte”.

Ovviamente la battaglia di UIV per proteggere il vino italiano, sommata all’appello delle oltre 24 mila dichiarazioni da parte di produttori e non solo, americani che dicono no a ulteriori dazi sul vino, va sostenuta da un impegno Istituzionale da parte del nostro Governo, ecco perché è stato fatto un appello al Presidente Conte e all’attuale Ministro degli Esteri  affinchè si incoraggi il commissario Hogan a Washington al dialogo.

Solo per darvi alcune cifre Stati Uniti e UE rappresentano reciprocamente i maggiori mercati di esportazione con scambi che hanno raggiunto i 4,66 miliardi di euro nel 2018, pensate a quanti posti di lavoro e investimenti sono così stati creati. Per il vino italiano gli Stati Uniti sono la principale destinazione delle vendite: circa 450 milioni di bottiglie e un quarto del valore dell’export, per un totale di 1,5 miliardi di euro.

In questo modo a parlare sarà il palato del consumatore e la capacità del produttore di mettere sul mercato il miglior vino possibile. Ovviamente si spera che, come avviene per gli altri prodotti dell’agroalimentare importati, avvenga un controllo organolettico sulla qualità a tutela della salute dei consumatori…ma questo è un altro argomento.