Bene le aziende cuneesi di servizi, meno quelle manifatturiere

25 gennaio 2020 | 11:41
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Bene le aziende cuneesi di servizi, meno quelle manifatturiere
Bene le aziende cuneesi di servizi, meno quelle manifatturiere
Bene le aziende cuneesi di servizi, meno quelle manifatturiere

Confindustria Cuneo ha presentato in Sala Ferrero l’indagine di previsione per il primo trimestre 2020 per la provincia di Cuneo

L’indagine di previsione per il primo trimestre 2020, realizzata dal Centro Studi di Confindustria Cuneo su un campione di circa 320 imprese associate è stata commentata oggi alla presenza dei media regionali e provinciali dal presidente Mauro Gola e dal direttore generale Giuliana Cirio.

L’analisi delinea uno scenario complessivamente favorevole, sebbene negli ultimi mesi del 2019 vi sia stato un ridimensionamento importante di alcuni indicatori soprattutto nei comparti manifatturieri.

“Sul finire dell’anno sono aumentati i segnali di una stabilizzazione dell’economia globale, grazie al sostegno delle politiche economiche, alla tenuta dei consumi e degli utili aziendali e al temporaneo raffreddamento negli ultimi mesi delle tensioni commerciali – ha evidenziato il presidente Mauro Gola – ma non possiamo non tenere in conto che sono anche aumentati i fattori di rischio: i livelli di indebitamento privati e pubblici crescono, il commercio mondiale rimane in stallo, il credito alle imprese si contrae”.

“Anche se aumentano le incertezze – ha proseguito il direttore generale, Giuliana Cirio – legate ad alcuni grandi temi, a partire dalla Brexit ai dazi americani, dalle questioni ambiente al clima, che influenzeranno gli sviluppi politici ed economici dei prossimi anni, i nostri imprenditori continuano ad investire, grazie anche alle politiche di sostegno alla produttività e all’espansione messe in atto con il rinnovo regionale”.

“Resta ampia l’eterogeneità delle perfomance settoriali – ha sottolineato Elena Angaramo, responsabile del Centro Studi -. La meccanica, uno dei nostri settori di punta, sconta le difficoltà registrate dalla Germania nel comparto automotive che stanno penalizzando anche l’attività dei produttori di beni intermedi attivi lungo la catena del valore (metallurgia, prodotti in metallo, ma anche gomma- plastica)”.

Guardando ai principali indicatori, le imprese manifatturiere, già prudenti lo scorso trimestre, esprimono valutazioni più misurate su produzione, ordini interni e occupazione per i primi tre mesi dell’anno, pur consolidando le aspettative sull’export. Le previsioni di ricorso alla cassa integrazione salgono di oltre 3 punti, portandosi al 10,6%. Cede quasi 2 punti il tasso di utilizzo degli impianti, mentre la propensione ad investire si riduce.

Le imprese dei servizi restano complessivamente espansive, anche se si riscontra qualche segnale di decelerazione. Si mantiene elevato il tasso di attività pur cedendo 2,5 punti. Si rafforzano occupazione e ordini. Stabile ed elevato il tasso di utilizzo delle risorse aziendali. Situazione invariata per i tempi medi di pagamento. Prossimo allo zero il ricorso alla CIG.

Ai lavori hanno partecipato, rispondendo alle domande dei giornalisti, i vice presidenti degli Industriali, Amilcare Merlo e Pierpaolo Carini, Alberto Biraghi, presidente del Comitato Piccola Industria e Gabriele Gazzano, presidente di Ance Cuneo.