2019 da record per Migrans nei cieli della Valle Stura

12 gennaio 2020 | 15:25
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2019 da record per Migrans nei cieli della Valle Stura

Le rilevazioni sono iniziate il 17 agosto e sono terminate il 30 settembre per un totale di 45 giornate.

Nel 2019, in quarantacinque giorni, in 352 ore di osservazione, nei cieli della Valle Stura, sono passati 14.489 uccelli migratori.
Un numero da record, mai raggiunto prima da Migrans, progetto di monitoraggio della migrazione post-riproduttiva dei rapaci diurni e dei grandi veleggiatori che si svolge dal 1992 con la collaborazione di volontari e il coordinamento dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime nel sito di osservazione di Madonna del Pino (1010 m), in Valle Stura di Demonte.
“Un corridoio” attraverso le Alpi che è tra le più importanti rotte di migrazione del Nord Italia. Nei cieli della Valle Stura su cui si estende una piccola porzione di Parco delle Alpi Marittime e la Riserva naturale Grotte di Aisone, ogni anno transitano numerose specie di uccelli che, attraverso i valichi di Collalunga, della Lombarda e della Maddalena, si dirigono nelle aree di svernamento. Il Progetto Migrans che coinvolge anche altri siti di osservazione, per quanto riguarda la Valle Stura di Demonte nel 2019 si è focalizzato sulla migrazione post-nuziale del falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) e del biancone (Circaetus gallicus) sui quali sono stati raccolti importanti dati sulla fenologia migratoria.

Le rilevazioni sono iniziate il 17 agosto e sono terminate il 30 settembre per un totale di 45 giornate. Un lasso di tempo per coprire i flussi principali del pecchiaiolo che migra principalmente tra la fine di agosto e l’inizio di settembre e del biancone che ha il picco di migrazione nella seconda metà di settembre.

Oltre alle due specie oggetto principale del monitoraggio del Progetto Migrans sono state annotate tutte le osservazioni relative ad altre specie di rapaci diurni e di grandi veleggiatori (come Ciconiformi e Pelecaniformi) in migrazione e di quelle stanziali.

Dei 14.489 individui in migrazione l’80,54% erano falchi pecchiaioli (11.670), il 17,65% bianconi (2558) e poi (in ordine alfabetico): 1 albanella minore (Circus pygargus), 1 albanella reale (Circus cyaneus), 18 cicogne bianche (Ciconia ciconia), 58 cicogne nere (Ciconia nigra), 12 cormorani (Phalacrocorax carbo), 1 falco della regina (Falco eleonorae), 19 falchi di palude (Circus aeruginosus), 11.670 falchi pecchiaioli, 3 falchi pellegrini (Falco peregrinus), 4 falchi pescatori (Pandion haliaetus), 1 labbo codalunga (Stercorarius longicaudus), 5 lodolai (Falco subbuteo), 69 nibbi bruni (Milvus migrans), 15 nibbi reali (Milvus milvus) e 22 poiane (Buteo buteo). Inoltre, per quanto riguarda gli avvoltoi in dispersione, durante il monitoraggio sono stati conteggiati 9 grifoni (Gyps fulvus).
Mai prima del 2019 erano stati censiti così tanti pecchiaioli il cui numero massimo era arrivato, nel 2009, a 10.769, quando le osservazioni di Migrans si svolgevano in contemporanea oltre che a Madonna del Pino anche a Bergemoletto.

L’attività di monitoraggio è stata coordinata dal dott. Fabiano Sartirana, funzionario tecnico dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, ed è stata condotta da tesisti, stagisti, dai soci dell’Associazione Cuneobirding, da volontari con la collaborazione di guardiaparco.

Nella foto. Volontari impegnati a madonna del Pino.