Prossima l’asta per la vendita degli ospedali di Alba e Bra

La base d’asta è stata fissata in 21.150.000 euro ed è relativa alla vendita degli ospedali di Alba, il San Lazzaro, di quello di Bra, Santo Spirito e del poliambulatorio di via Goito, sempre a Bra. Probabile che l’asta vada deserta e che il passo successivo sia l’alienare singolarmente le tre strutture
Il 15 gennaio, alle ore 16, scadrà l’asta per la vendita degli ospedali di Alba, il San Lazzaro, di quello di Bra, Santo Spirito e del poliambulatorio di via Goito, sempre a Bra. La base d’asta è stata fissata in 21.150.000 euro, più bassa rispetto ai 25 milioni che la Regione Piemonte ha anticipato per completare il nuovo ospedale di Verduno. Nel 2005 i valori indicati per i due nosocomi erano stati di 15 milioni per il San Lazzaro e di 9 per il Santo Spirito, più un milione e mezzo per il poliambulatorio.
Certamente la strada scelta è quella più complicata, cioè la vendita delle tre strutture in un unico bando perché è difficile ipotizzare un acquirente con interesse all’acquisto per due strutture distanti 15 chilometri tra loro e con una sola delle due con una destinazione chiara, il San Lazzaro, mentre è ancora da definire quella per il Santo Spirito.
In ogni caso le varie unità non sono vendibili singolarmente e il loro prezzo è pari a 13 milioni di euro per tutta l’area dell’attuale ospedale albese, 7,5 milioni di euro per il Santo Spirito e 650mila euro per il poliambulatorio. L’interessato all’acquisto, all’atto della presentazione dell’offerta dovrà produrre un certificato di deposito cauzionale del 5 per cento del valore degli immobili, pari a 650mila euro per il San Lazzaro, 375 mila euro per il Santo Spirito e 32.500 euro per il poliambulatorio di via Goito a Bra. L’asta si svolgerà in seduta pubblica alle 10 di lunedì 20 gennaio nella sede dell’Asl Cn2 in via Vida ad Alba.
L’asta indica che il trasloco nella nuova struttura di Verduno è ormai prossimo Ma se venduti, cosa succederà nelle aree occupate dagli ospedali, in particolare dal San Lazzaro? A questo proposito il Piano regolatore di Alba prevede la realizzazione di un centro direzionale e commerciale. Quindi: la completa demolizione di tutti gli edifici, tranne il fabbricato D, quello storico risalente al Settecento che affaccia su via Ospedale. Questo fabbricato dovrà essere restaurato e integrato con l’ala mancante su via Pierino Belli. E’ prevista, inoltre, la realizzazione di verde pubblico su un’area di 3.560 metri quadrati. Altre indicazioni del Piano regolatore sono relative al fabbricato A, l’ala cosiddetta moderna, esteso su una superficie di 4mila metri quadrati, che una volta riedificato non potrà superare l’altezza di 5 metri da terra. Complessivamente le aree di nuova edificazione misureranno 5.520 metri quadrati. Una superficie quasi analoga per l’ala storica, che misura 1.800 metri quadrati su tre piani, per un totale di 5.400: in tutto sono circa undicimila metri quadrati ad Alba e 3.400 a Bra. L’edificio storico, che non potrà essere abbattuto, e la nuova manica su via Pierino Belli, potranno avere una destinazione produttivo-direzionale, residenziale, turistico-ricettiva o per servizi pubblici. Al piano terra è possibile la somministrazione di alimenti e bevande. Negli edifici di nuova costruzione: il fabbricato più esteso potrà avere destinazioni produttivo-commerciali di somministrazione di alimenti e bevande. L’edificio più piccolo potrà avere una destinazione residenziale e di somministrazione alimenti o produttiva, ma limitata all’artigianato.
Detto ciò, risulta difficile pensare a un solo acquirente per il complesso di strutture messe all’asta per cui, nel caso il 15 gennaio non pervenissero offerte, la strada che probabilmente verrà seguita sarà quella dell’alienare singolarmente le strutture.