Parte la nuova edizione del cuneese «Premio Eloquenza»

20 dicembre 2019 | 08:58
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Parte la nuova edizione del cuneese «Premio Eloquenza»

Il premio è destinato agli studenti delle Superiori di Cuneo, biennio e triennio, sperando di coinvolgere anche a livello provinciale, da Mondovì («Ancina»), a Fossano…

Cuneo. Con attenta e partecipata conferenza stampa al cuneese «Circolo ‘L Caprissi», di Piazza Boves 3, il professor Michele Girardo, da sempre mente ed anima dell’iniziativa, ha presentato, la sera di mercoledì 11 dicembre,  la edizione 2020, sedicesima, del «Premio Eloquenza».
La materia trattata è la capacità di saper esprimere concetti e persuadere, da sempre importante nei rapporti umani e che gli organizzatori continuano a ritenere attuale, anche in questi tempi di nuovi modi di comunicare, on line, informatici, «social». Il professor Girardo, giustamente stimato insegnante del Liceo cuneese «Peano-Pellico», sempre preciso, austero, garbato, attento all’uso di ogni parola e di qualsiasi tono, aveva indosso il «gillet giallo» dei «Lions» cuneesi, club di cui è stato presidente nel recente incarico annuale.
Il premio è destinato agli studenti delle Superiori di Cuneo, biennio e triennio, sperando di coinvolgere anche a livello provinciale, da Mondovì («Ancina»), a Fossano… In passato, ricordiamo, buoni risultati sono arrivati anche da fuori dei Licei, le scuole che paion più adeguate a sviluppare simili capacità. Gli esercizi andranno fatti su passo del Mahatma Gandhi, di un suo libro, sulla importanza del «Vivere per servire». Proprio su queste motivazioni l’insegnante a voluto sottolineare la sua scelta: far capire l’importanza del servizio, del dovere, dell’approccio etico ai rapporti con gli altri, con la società.  Si partirà, come sempre, in primavera (comunicazioni ufficiali, istituzionali, sono in corso con le segreterie delle scuole), a marzo, dalle selezioni, per arrivare a finali e premiazioni a maggio, si spere sempre in Salone d’onore del Municipio, verso la fine delle lezioni.
Accanto vi è, sempre promossa dai «Lions», l’undicesima edizione del «Premio Eloquenza italo francese» (in Francia l’iniziativa è alla trentaduesima edizione), rivolto a ragazzi del triennio, in collaborazione con l’Alliance Française, ovvero con la professoressa Manuela Vico, presente al tavolo del Caprissi con Fabio Cigna. Il tema, in questo caso, letto in ambedue le lingue, è lo stesso per ragazzi italiani e transalpini, stavolta una riflessione, di grande attualità, del filosofo arabo del XII secolo Averroè (spagnolo di nascita, di Cordova, vissuto in Nord Africa, Maghreb, medico e filosofo, «intellettuale scomodo», uno dei protagonisti mussulmani, insieme al precedente Avicenna, della grande riscoperta medievale del pensiero greco classico, a partire da Aristotele). La frase è celebre, tagliente come una lama nella sua intensa sintesi: «L’ignoranza genera la paura, la paura l’odio, l’odio la violenza».