Anna Mantini: “Il mio augurio di un sereno 2020 a vittime e orfani di femminicidio”

30 dicembre 2019 | 16:22
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Anna Mantini: “Il mio augurio di un sereno 2020 a vittime e orfani di femminicidio”

“Finalmente adottati dalle leggi dello Stato”

Scrive Anna Mantini.
Egregio direttore,
questo anno in conclusione è stato politicamente e umanamente concitato, e non parlo soltanto a titolo personale ma soprattutto per ampie categorie di cittadini e di famiglie, ed è a queste che desidero idealmente rivolgermi in primo luogo per gli auguri di un anno nuovo che restituisca o porti loro la serenità e la sicurezza che meritano. A partire dalle madri vittime di violenza, a torto definita “affettiva” dal momento che non può esserci affetto da parte di un compagno o genitore “orco”, degli orfani e delle famiglie affidatarie, spesso i nonni materni, che amorevolmente prendono in carico i nipoti piccoli. Pur confermando, come esponente politica e come cittadina, tutte le riserve e le critiche nei confronti di una legge finanziaria e di bilancio che nel proprio complesso aggraverà la condizione economica e fiscale di moltissime famiglie e imprese, parlando da un punto di vista oggettivo non si può non dare merito ai competenti responsabili dei ministeri dell’interno, dell’economia e del lavoro di avere finalmente sbloccato e reso operativo dal 2020 un complesso di norme da tempo approvate a vantaggio di chi ha vissuto o assistito a delitti di violenza domestica o femminicidio, e di chi intende impegnarsi a restituire un futuro sereno a tante madri e bambini a rischio di emarginazione sociale ed economica. Le statistiche ufficiali parlano di un numero di bambini coinvolti fra i 1700 e i 1900, ma sono cifre già in sé drammatiche purtroppo molto più alte, che necessitano di una rete bene organizzata di interventi di prima assistenza, di messa in sicurezza di vittime e testimoni, di recupero strutturale dell’autonomia economica e lavorativa. È giusto che i crimini di violenza domestica e femminicidio siano stati parificati a quelli di tipo mafioso, perché quanto tragicamente avvenuto a testimoni e superstiti, esposti a vendette e ritorsioni anche nelle nostre realtà locali, fa sì che debbano essere applicati gli stessi strumenti legislativi. Centrale sarà il ruolo delle prefetture e dei prefetti, con i quali sarà importante, e questo sarà un mio personale e politico impegno, instaurare le necessarie collaborazioni per rendere conosciute e utilizzabili queste nuove forme di intervento e di aiuto statale. Buon anno, e che sia un avvio di 2020 dove, assieme ai petardi, sia messa al bando anche la violenza domestica, la prima causa di morte criminale nel nostro Paese.