Trovati i ladri del rame della Panealba

12 novembre 2019 | 15:51
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Trovati i ladri del rame della Panealba

Il furto del rame nell’azienda di Cherasco è avvenuto lo scorso febbraio. Al termine di lunghe indagini i carabinieri hanno scovato e arrestato i responsabili, tutti piccoli imprenditori col vizio del furto

Le migliaia di metri di rame che erano stati razziati dal tetto dello stabilimento Panealba di Cherasco, dove è stato realizzato un impianto fotovoltaico all’avanguardia, erano finiti in una ditta di recuperi ferrosi e smaltimento rifiuti, la «Piscina Recuperi srl», stoccati e successivamente rimessi in commercio. Per questo e altri furti simili i carabinieri della compagnia Torino Oltredora, al termine di un’indagine durata oltre un anno, hanno arrestato dieci persone due delle quali sono finite in carcere mentre altre otto ai domiciliari. Gli arrestati sono i ricettatori della merce rubata,  tutti piccoli imprenditori, al furto della quale provvedevano i Rom del campo nomadi di strada Germagnano durante le loro scorrerie in tutta Italia. Tra gli arrestati i titolari della «Piscina Recuperi» e della società «Niyol Trasporti»: Giuseppe Marotta, 57 anni, ora in carcere e la moglie Patrizia Bertolusso, 56 anni, ai domiciliari e residenti a Cantalupa oltre ai loro dipendenti e alla segretaria, che si “scordava” di registrare sul registro carico-scarico del materiale in transito, per non lasciare traccia dei traffici illeciti dei titolari.

Per arrivare a dipanare l’intreccio di attività illecite i carabinieri si sono avvalsi di intercettazioni telefoniche, telecamere nascoste all’ingresso del campo nomadi e all’interno della ditta di Piscina, pedinamenti, il tutto per ricostruire i rapporti tra la coppia di “ricettatori”, i ladri-fornitori, e i clienti. Alla coppia di imprenditori, e a tre dipendenti, compresa la segretaria, è contestata l’associazione a delinquere e la ditta «Piscina Recuperi», è stata sottoposta a sequestro preventivo dai carabinieri, in esecuzione del provvedimento firmato dal gip Adriana Cosenza, che ha emesso la misura cautelare nei confronti degli indagati.

L’indagine dei carabinieri ha permesso di documentare il furto di oltre 44 mila metri di cavi di rame, in totale, per un valore complessivo di 500mila euro. E 15 furti, uno dei quali alla Panealba di Cherasco.