Sanità piemontese “strutturalmente debole”

23 novembre 2019 | 12:42
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Sanità piemontese “strutturalmente debole”

E’ il giudizio, estremamente negativo, che deriva dal tavolo del Mef per la verifica degli adempimenti della Regione Piemonte nel rilevare un disavanzo economico della sanità di circa 150 milioni nell’arco dell’anno

Se la buona notizia era l’aumento della dotazione economica per l’edilizia ospedaliera in virtù dei circa 150 milioni di euro spettanti al Piemonte dopo l’incremento di 2 miliardi a livello nazionale annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza, quella brutta anzi, pessima, è che il tavolo del Mef per la verifica degli adempimenti della Regione Piemonte ha rilevato un disavanzo economico della sanità di circa 150 milioni nell’arco dell’anno. Da qui il giudizio negativo sull’equilibrio economico del comparto sanitario piemontese, che è stato definito “strutturalmente debole”.

Riportare i conti in ordine diventa perciò prioritario anche se questo obiettivo si scontra con la oggettiva difficoltà di coprire le spese correnti con le risorse correnti, classico caso di coperta corta. Quello che al momento l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha potuto fare è dare indicazioni ai direttori delle aziende sanitarie: “Con la delibera del 19 luglio scorso – ha detto Icardi – abbiamo assegnato, fra gli obiettivi dei direttori generali, il mantenimento dei costi ai livelli del 2018, senza ridurre la produzione. Visto che l’obiettivo è stato definito come essenziale, i direttori generali che intendono lavorare nelle aziende sanitarie piemontesi devono garantire al Piemonte di non produrre nuovi disavanzi di gestione”. Una bella gatta da pelare, senza dubbio, ma la valutazione del ministero dell’Economia non è che un’ulteriore conferma di una situazione sulla quale l’assessore Icardi aveva già espresso il suo punto di vista: “Appena insediato – ricorda Icardi -, a metà giugno, ho dovuto porre l’attenzione sui conti, perché ero e sono consapevole della situazione molto difficile che abbiamo ereditato. Il 2018 si è chiuso con una perdita nei bilanci delle aziende sanitarie regionali di 161 milioni. Per coprire questa perdita la Regione ha dovuto ricorrere a fondi accantonati precedentemente”. Sempre a giugno altra valutazione dell’assessore: “ Ho preso atto che i bilanci di previsione 2019 delle Aziende sanitarie regionali esprimevano una perdita attesa di 453 milioni di euro su un finanziamento di 8 miliardi circa. Un valore assolutamente insostenibile”.

La palla passa quindi ai direttori delle aziende sanitarie che dovranno indicare la strada per contenere le spese, mantenendo i costi al livello del 2018, senza però ridurre la produzione, pena la perdita della poltrona, un rischio che sicuramente farà presa su molti dirigenti, anche se non a tutti farà piacere essere indicati come gli eventuali responsabili di un ulteriore buco nei bilanci. Per i direttori il rischio è, appunto, la poltrona, per la Regione sono eventuali sanzioni, commissariamenti o, peggio ancora, un nuovo piano di rientro.

E in tutto questo chissà come si inserirà il proposito recentemente manifestato dall’assessore Icardi di aumentare le risorse economiche a favore della sanità privata…